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Dopo la cattura di "Diabolik"

Sequestrata la casa della mamma del vero Andrea Bonafede, niente documenti nel bunker

Continua la caccia a covi e nascondigli che il superboss ha potuto utilizzare durante la sua trentennale latitanza. I tre immobili si trovano in un'area di 500 metri. Rinviata, a Caltanissetta, l'udienza sulle stragi di Capaci e via D'Amelio

Potrebbe essere soltanto uno dei tanti nascondigli utilizzati negli anni della sua lunga latitanza dal boss Matteo Messina Denaro, quello scoperto ieri dal Gico della guardia di finanza e dal Ros dei carabinieri in via Maggiore Toselli, 34, a Campobello di Mazara, a circa un chilometro dal covo di via San Vito, dove il capomafia di Castelvetrano ha vissuto negli ultimi mesi. Nell'immobile vive la famiglia di Errico Risalvati, ex consigliere comunale di Castelvetrano, sfiorato da due inchieste per mafia, proprio per i presunti contatti con l'ex superlatitante. E' finita sotto sequestro anche la casa della mamma di Andrea Bonfede, l'uomo che ha prestato l'identità al mafioso e indagato per mafia. 

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Processo stragi, udienza rinviata al 9 marzo

Intanto, l'udienza del processo a Matteo Messina Denaro accusato di essere il mandante delle stragi di Capaci e via D'Amelio è stata rinviata al 9 marzo "per consentire al difensore di essere presente". Lo ha deciso il presidente della Corte d'Assise di Caltanissetta Maria Carmela Giannazzo, dopo che oggi il boss ha deciso di non assistere all'udienza in videoconferenza dal carcere de L''Aquila. Uno dei due difensori d'ufficio del boss, l'avvocato Salvatore Baglio, ha comunicato di avere ricevuto una delega orale dal difensore di fiducia nominato da Messina Denaro, la nipote Lorenza Guttadauro, ed ha chiesto i termini a difesa.

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Il nuovo immobile sequestrato

La casa della mamma del vero Bonafede si trova all'angolo tra la via Marsala e la via Cusmano a Campobello di Mazara. L'appartamento a pian terreno ha due ingressi. Da tempo però la casa è disabitata. 

La casa della mamma di Andrea Bonafede è il terzo appartamento che viene sequestrato a Campobello di Mazara, dopo l'arresto del capomafia latitante. L'attenzione degli investigatori è concentrata su chi ha contribuito alla latitanza del boss che, almeno negli ultimi sei mesi, avrebbe vissuto a Campobello di Mazara. I due covi e la casa disabitata della mamma di Bonafede si trovano in un'area di 500 metri, nel quartiere Guaguana. Il primo covo, quello di vicolo San Vito, è quello più vicino all'uscita del paese, a pochi chilometri dallo svincolo autostradale. Il secondo, individuato ieri, invece, è in via Maggiore Toselli, una traversa di via Vittorio Emanuele II. La casa della mamma di Bonafede, invece, è all'incrocio tra via Marsala e via Cusmano. In questa abitazione Andrea Bonafede ha trascorso la sua giovinezza. Ora vive a Castelvetrano. 

Il bunker è stato ripulito?

Al bunker scoperto ieri - che si ipotizza possa essere stato ripulito, in quanto all'interno, oltre a gioielli e quadri, sono state ritrovate diverse scatole vuote - si è arrivati anche attraverso indagini (compiute in tempi record) di tipo catastale e su i lavori di ristrutturazione che erano stati compiuti recentemente nel palazzo. Gli inquirenti non hanno trovato documenti. Utili sono stati anche la rilettura di atti giudiziari e del materiale raccolto in altre indagini che, alla luce della cattura, assumono altri contorni. Risalvati, inoltre, era un personaggio già noto agli investigatori.

La stanza segreta, nascosta dietro ad un armadio dal fondo scorrevole, si trova al piano terra dell'abitazione a più piani. All'interno non c'erano letti o altri mobili. Sarebbe stata usata quindi soltanto per custodire oggetti e forse carte scottanti e al massimo tenuta in considerazione da Messina Denaro per nascondersi in caso di emergenza. Al primo piano dell'immobile vive invece la famiglia Risalvati. 

Proprio il fatto che la casa sia stata abitata e che sono trascorse 48 ore tra il ritrovamento del bunker e l'arresto del boss fa ipotizzare agli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Guido, che qualcosa possa essere stato portato via prima del blitz di ieri pomeriggio.

Analisi cellulari e agenda ritrovati 

A Messina Denaro sono stati sequestrati anche due cellulari, oltre ad un'agenda ritrovata nel covo di vicolo San Vito. Ed è anche da questo materiale che gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la rete di relazione, contatti e protezione, che ha già fatto finire sotto inchiesta proprio Andrea Bonafede, il geometra di 59 anni, due medici che lo hanno avuto in cura, Alfonso Tumbarello, e l'oncologo Filippo Zerilli, e l'autista Giovanni Luppino, che è stato bloccato con lui lunedì scorso alla clinica Maddalena.

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