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Dopo la cattura del boss

Messina Denaro ripreso mentre fa la spesa, nell'ultimo covo trovata un'agenda con nomi e numeri

Nell'abitazione nel centro di Campobello di Mazara, che il superlatitante avrebbe acquistato con le false generalità di Andrea Bonafede, è stato ritrovato materiale che gli inquirenti definiscono "molto interessante". La vita "normale" del boss filmato anche mentre era al supermercato. Chiesta la convalida dell'arresto per l'uomo bloccato con lui

C'è anche un'agenda, con nome e numeri di telefono, nel covo di vicolo San Vito (ex via CB 31), pieno centro di Campobello di Mazara, in cui avrebbe trascorso l'ultimo periodo della sua trentennale latitanza il boss Matteo Messina Denaro. Non solo vestiti costosi e profumi, dunque, ma anche materiale che viene definito "molto interessante" degli investigatori. 

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La casa in cui viveva il superlatitante sarebbe stata acquistata con la falsa identità utilizzata anche per le cure alla clinica Maddalena, quella di Andrea Bonafede. Come riferiscono gli inquirenti, l'ultimo dei Corleonesi avrebbe condotto una vita assolutamente "normale". E' stato persino ripreso mentre faceva la spesa al supermercato. Impossibile - dicono sempre gli investigatori - che nessuno sapesse della sua presenza a Campobello.

Comandante carabinieri: "Boss abitava nel covo da almeno 6 mesi"

"Matteo Messina Denaro abitava qui da almeno sei mesi. Un appartamento, ben ristrutturato, che testimonia che le condizioni economiche del latitante erano buone. Arredamento ricercato, di un certo tenore, non di lusso ma di apprezzabile livello economico". Così il comandante provinciale dei carabinieri di Trapani Fabio Bottino, dopo l'ispezione nel covo dove si nascondeva Matteo Messina Denaro.  "Perquisizioni e accertamenti sono in corso. Stiamo rilevando la presenza di tracce biologiche, di eventuali nascondigli o intercapedini dove può essere stata nascosta della documentazione. Un lavoro per il quale occorreranno giorni".

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La chiave di un'Alfa Romeo 164 ritrovata nel borsello del boss Messina Denaro: è stato questo l'input che ha consentito ai carabinieri e ai magistrati di risalire all'ultima abitazione del boss a Campobello di Mazara, perquisita questa notte. Gli inquirenti, attraverso il codice della chiave, sono risaliti al veicolo e grazie a un sistema di intelligenza artificiale hanno ricostruito, con tanto di immagini, gli spostamenti dell'Alfa. 

"Caccia" a fiancheggiatori e altri covi 

I carabinieri del Ros, coordinati dal procuratore capo Maurizio De Lucia e dall'aggiunto Paolo Guido, stanno naturalmente cercando di inviduare non solo altri fiancheggiatori del capomafia, ma anche altri luoghi in cui in questi anni si è nascosto. Sotto inchiesta è già finito il medico Alfonso Tumbarello, di Campobello di Mazara, che per anni ha avuto in cura "Andrea Bonafede". Come ha detto ieri sempre il procuratore sono in corso accertamenti anche sul personale in servizio nella clinica palermitana in cui Messina Denaro è stato operato e arrestato ieri mattina.

Matteo Messina Denaro è stato trasferito nel carcere di massima sicurezza di L'Aquila, dove portà anche ricevere le cure oncologiche di cui ha bisogno. Il 41 bis, la cui applicazione è stata richiesta dalla Procura, dovrebbe essere disposto nelle prossime ore dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Nel frattempo l'aggiunto Guido ed i sostituti Pierangelo Padova ed Alfredo Gagliardi stanno chiedendo la convalida dell'arresto di Giovanni Luppino, il "perfetto sconosciuto" (come lo ha definito ieri De Lucia) che è stato bloccato ieri mattina con il boss. L'udienza sarà fissata poi in questi giorni dal gip.
 

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