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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Mafia, pg: "Confermare la confisca al patrimonio dei fratelli Agrò"

Il sostituto procuratore generale di Palermo, Rita Fulantelli, chiede che il provvedimento sia confermato anche in Appello. Ma la difesa non ci sta

La confisca del patrimonio da 54 milioni di euro dei fratelli Diego e Ignazio Agrò, deve essere confermato anche in Appello. Lo chiede il sostituto procuratore generale di Palermo, Rita Fulantelli. "Le indagini - scrive il procuratore, come riporta il Giornale di Sicilia - hanno confermato pienamente la contiguità dei fratelli Agrò con la mafia ed è evidente la sproporzione fra i redditi dichiarati e il patrimonio acquisito". Per la difesa, invece, che ha depositato pure una corposa memoria, si tratta di elementi accusatori che "provengono esclusivamente dai collaboratori di giustizia, la cui attendibilità è stata demolita dalle sentenze dei giudici". 

Secondo i difensori Angelo Mangione e Salvatore Pennica, il provvedimento del tribunale, si legge sul quotidiano, "valorizza degli indizi che sono stati inceneriti dalle sentenze di assoluzione. Infatti i fratelli Agrò - anche se la circostanza non è decisiva ai fini dei sequestri e delle confische che hanno un presupposto diverso - dopo una condanna all'ergastolo in primo grado e in appello sono stati assolti definitivamente grazie a una sentenza della Cassazione che, annullando con rinvio, ha creato pure un precedente giurisprudenziale che restringe il campo nell' utilizzo delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia".

I fratelli Agrò, originari di Racalmuto, ma da anni residenti ad Agrigento, prima di essere scagionati, erano stati arrestati, il 30 luglio del 2007, con l'accusa di avere commissionato l'omicidio, nel 1992, del commerciante di Milena, Mariano Mancuso, che li aveva accusati di usura. Adesso toccherà ai giudici sciogliere la riserva sulla confisca dei beni.

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