Linosa, distrutte le attrezzature per lo studio degli uccelli migratori
La distruzione di un intero transetto per la cattura e l’inanellamento degli uccelli è avvenuta...
Nel corso della mattinata, ignoti hanno distrutto le reti per l’inanellamento degli uccelli montate nell’isola di Linosa nell’ambito del progetto di studio e ricerca sugli uccelli migratori. Il progetto, di rilievo internazionale, è condotto, per il terzo anno consecutivo, dalla stazione siciliana di inanellamento in collaborazione con l’Ispra, l’Università di Palermo e Legambiente – Ente gestore della riserva naturale “Isola di Lampedusa”, nell’ambito di un progetto di cooperazione con l’isola di Malta. Il progetto, della durata di un mese, è contemporaneamente condotto in altre isole del Mediterraneo ed è finalizzato alla conoscenza delle rotte e strategie degli uccelli che migrano tra l’Africa e l’Europa.
“I dati raccolti nelle Pelagie – afferma Bruno Massa, dell’Università di Palermo - hanno grande importanza sotto il profilo scientifico e conservazionistico, in virtù della posizione geografica dell’arcipelago, che è come un ponte tra l’Africa e la Sicilia e quindi sito obbligato di sosta e ristoro per moltissimi uccelli migratori, soprattutto sub-sahariani”.
La distruzione di un intero transetto per la cattura e l’inanellamento degli uccelli è avvenuta durante la mattinata, ed è stata operata tranciando le reti in modo da renderle inutilizzabili.
“Si tratta dell’ennesimo grave atto di natura intimidatoria – dichiara Giusi Nicolini, direttore della Riserva Naturale di Lampedusa gestita da Legambiente - che colpisce sia i ricercatori che l’area naturale protetta di Linosa gestita dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione Sicilia. Non siamo nuovi a questi episodi di violenza e di vigliaccheria – continua Giusi Nicolini – ma riteniamo di particolare gravità ed allarme il fatto che finora non siano mai stati individuati dalle Forze dell’Ordine i responsabili che, con ogni evidenza, devono essere cercati tra i bracconieri. Chiediamo, pertanto, che venga fatta luce sul grave episodio intimidatorio verso chi si batte per la tutela e la conservazione della natura e che il Corpo Forestale attivi immediatamente un’operazione anti-bracconaggio sia a Linosa che a Lampedusa. Si ricorda, infatti, che dal 2003 è stato soppresso il Distaccamento Forestale e che nessuna specifica attività anti-bracconaggio viene da allora più effettuata nelle Pelagie, isole di grandissima importanza naturalistica che ospitano ben tre aree protette, due Siti di Importanza Comunitaria e ricadono nella Zona di protezione speciale. Ci attendiamo – dichiara Giusi Nicolini – una pronta risposta delle istituzioni preposte alla tutela della natura”.
“I dati raccolti nelle Pelagie – afferma Bruno Massa, dell’Università di Palermo - hanno grande importanza sotto il profilo scientifico e conservazionistico, in virtù della posizione geografica dell’arcipelago, che è come un ponte tra l’Africa e la Sicilia e quindi sito obbligato di sosta e ristoro per moltissimi uccelli migratori, soprattutto sub-sahariani”.
La distruzione di un intero transetto per la cattura e l’inanellamento degli uccelli è avvenuta durante la mattinata, ed è stata operata tranciando le reti in modo da renderle inutilizzabili.
“Si tratta dell’ennesimo grave atto di natura intimidatoria – dichiara Giusi Nicolini, direttore della Riserva Naturale di Lampedusa gestita da Legambiente - che colpisce sia i ricercatori che l’area naturale protetta di Linosa gestita dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione Sicilia. Non siamo nuovi a questi episodi di violenza e di vigliaccheria – continua Giusi Nicolini – ma riteniamo di particolare gravità ed allarme il fatto che finora non siano mai stati individuati dalle Forze dell’Ordine i responsabili che, con ogni evidenza, devono essere cercati tra i bracconieri. Chiediamo, pertanto, che venga fatta luce sul grave episodio intimidatorio verso chi si batte per la tutela e la conservazione della natura e che il Corpo Forestale attivi immediatamente un’operazione anti-bracconaggio sia a Linosa che a Lampedusa. Si ricorda, infatti, che dal 2003 è stato soppresso il Distaccamento Forestale e che nessuna specifica attività anti-bracconaggio viene da allora più effettuata nelle Pelagie, isole di grandissima importanza naturalistica che ospitano ben tre aree protette, due Siti di Importanza Comunitaria e ricadono nella Zona di protezione speciale. Ci attendiamo – dichiara Giusi Nicolini – una pronta risposta delle istituzioni preposte alla tutela della natura”.