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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Licata

Truffe on line con false vendite, vittima in aula: "Ho dato l'acconto e sono spariti"

L'acquirente raggirato: "Volevano 1.000 euro per bloccare una Panda, gli ho dato una cauzione di 200 euro"

Cercavo su internet offerte per l'acquisto di automobili e ho trovato quella di una Fiat Panda molto interessante. Non ricordo il prezzo di preciso ma era conveniente, ho chiamato il numero indicato ed è iniziata la trattativa". Ennesima testimonianza di una delle presunte vittime di truffa al processo scaturito dall'inchiesta denominata "Pacchi.it" che avrebbe sgominato un giro di false vendite on line con uno stratagemma pressochè analogo in tutti i casi.

"Mi ha chiesto un acconto di mille euro per bloccare l'automobile - ha aggiunto la vittima, un professionista della provincia di Palermo, rispondendo al pm Elenia Manno - che per me era assolutamente spropositato. Gli ho detto che, al massimo, gli avrei potuto versare una cauzione di 100 o 200 euro. Ho fatto una ricarica su una postepay intestata a una certa Samanta di cui non ricordo il cognome e poi è scomparso".

Gli imputati, tutti licatesi, davanti ai giudici della seconda sezione penale, presieduta da Wilma Angela Mazzara, sono sette. Si tratta di: Alessandro Bianchi, 26 anni; Samanta Cicatello, 29 anni; Cristoforo Famà, 34 anni; Daniela Giannone, 41 anni; Antonina Parroco, 41 anni; Giuseppe Romano, 24 anni e Angelo Trupia, 47 anni. Alcune delle vittime si sono costituite parte civile con l’assistenza degli avvocati Davide Casà e Francesco Giambalvo

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