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Cronaca Licata

"Le accuse di truffa sono troppo generiche", annullati 57 rinvii a giudizio

Secondo il giudice nei capi di imputazione non vengono specificate le singole condotte ma solo l'importo complessivo del raggiro di 400mila euro: processo da rifare con la prescrizione che incombe

"I capi di imputazione sono troppo generici e non viene neppure specificato il singolo importo delle presunta truffa": con queste motivazioni il giudice monocratico Ornella Maimone ha restituito gli atti alla Procura annullando, di fatto, i rinvii a giudizio decisi dal giudice dell'udienza preliminare Micaela Raimondo per 57 imputati coinvolti in un'inchiesta su falsi contratti di affitto di terreni e assunzioni "fantasma" di centinaia di braccianti agricoli.

Al centro della vicenda l'azienda "Di Sazio Luigi", di Licata, che sarebbe stata gestita formalmente da due imputati mentre ad occuparsi di tutto sarebbero stati altri quattro. I fatti al centro del processo risalgono agli anni 2013 e 2014 e sono stati accertati a conclusione di un’attività ispettiva della Guardia di Finanza che ha incrociato i dati dell’Inps arrivando alla conclusione che i contratti di affitto erano del tutto fittizi al pari delle assunzioni stipulate solo sulla carta al fine di indurre l’istituto a erogare le prestazioni assistenziali e previdenziali.

L'importo complessivo del presunto raggiro ammonta a 400mila euro. Nei capi di imputazione, tuttavia, non viene specificato il singolo importo della truffa che sarebbe stata commessa da ogni singolo imputato. Tanto che i difensori (fra gli altri, gli avvocati Giuseppe Cacciatore, Orlando Dicembre, Giuseppe Vinciguerra, Francesco Scopelliti, Santo Lucia, Salvatore Tirinnocchi, Domenico Ingrao e Liliana Azzarello) hanno sostenuto che le accuse fossero troppo generiche e non consentissero una difesa adeguata. Tesi che ha convinto il giudice che ha restituito gli atti alla Procura che, adesso, dovrà modificare le imputazioni e istruire un nuovo processo con la prescrizione che incombe. 

Ecco l'elenco degli imputati: Angela Amato, 68 anni; Carmelo Amato, 50 anni; Maria Amato, 38 anni; Rosario Barragato, 49 anni; Giuseppe Bordino, 67 anni; Giovanni Cammalleri, 47 anni; Calogera Castellino, 45 anni; Liliana Castronovo, 51 anni; Salvatore Castronovo, 50 anni; Calogero Gioacchino Condello, 56 anni; Salvatore Corrente, 56 anni; Nabil Dahhan, 39 anni; Rosa Di Miceli, 55 anni; Vincenzo Di Rosa, 52 anni; Luigi Di Sazio, 29 anni; Salvatore Di Sazio, 41 anni; Enza Falsone, 51 anni; Michele Cristian Falsone, 37 anni; Angela Favara, 47 anni; Alfonsa Fonti, 65 anni; Arcangelo Gangi, 44 anni; Giovanni Greco, 25 anni; Rosa Maria Ingrao, 47 anni; Domenico La Gaetana, 47 anni; Antonio La Rocca, 53 anni; Angelo Lauria, 31 anni; Enzo Lauria, 51 anni; Rosa Lauricella, 37 anni; Rosario Lauricella, 37 anni; Rosario Lo Giudice, 57 anni; Michele Mancuso, 37 anni; Carmela Messana, 53 anni; Salvatore Morgana, 53 anni; Vasile Negoita, 39 anni; Costel Onicel, 49 anni; Calogero Paternò, 42 anni; Giuseppe Prutti, 48 anni; Giovanna Racalbuto, 41 anni; Nelu Raducanu, 46 anni; Giuseppe Rallo, 28 anni; Giovanna Ribbisi, 49 anni; Gaspare Ruffino, 54 anni; Calogero Ruggeri, 52 anni; Calogero Sambito, 51 anni; Gianluca Sambito, 39 anni; Gaetano Sanfilippo, 68 anni; Salvatore Sambito, 40 anni; Francesca Savaia, 40 anni; Nazareno Scarnà, Nazareno Sciarrotta, 53 anni; Maria Rosaria Sedita, 44 anni; Adrian Serban, 47 anni; Rosalinda Vita Spinelli, 39 anni; Giuseppe Vinciguerra, 26 anni e Angela Zarbo, 53 anni.

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