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Il provvedimento / Licata

L'inchiesta sulle tangenti del maresciallo Antonuccio, il gip lo manda ai domiciliari

Il giudice ha emesso una nuova ordinanza dopo la trasmissione degli atti dalla Dda di Palermo alla procura di Agrigento: il sottufficiale in servizio al reparto investigativo era finito in carcere il 4 luglio: altri due indagati tornano liberi

Il gip del tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, ha disposto gli arresti domiciliari per il luogotenente dei carabinieri Gianfranco Antonuccio, in servizio al reparto investigativo della Compagnia di Licata e finito in carcere il 4 luglio con l'accusa di avere incassato alcune tangenti, talvolta di modesta entità, in cambio di favori e informazioni riservate.

Il nuovo provvedimento arriva dopo che il gip di Palermo, che aveva emesso la prima ordinanza, si era dichiarato incompetente trasmettendo gli atti alla procura di Agrigento. 

A Filippa Condello, altra indagata finita in carcere con l'accusa di avere pagato delle tangenti ad Antonuccio in cambio di informazioni e favori relativi alla vicenda giudiziaria del figlio, è stato applicato il solo obbligo di firma. Il terzo indagato è il commerciante Giuseppe Di Vincenzo, 53 anni di Palma di Montechiaro finito ai domiciliari con l'accusa di avere smerciato alcune banconote false che sarebbero state usate pure per pagare una tangente allo stesso Antonuccio. Il gip ha disposto anche per lui l'obbligo di dimora.

La vicenda si incrocia con le rivelazioni dell'ex avvocato Angela Porcello, arrestata con l'accusa di essere il "consigliori" del mandamento di Canicattì. L'ex penalista ha accusato Antonuccio di avere incassato 1.500 euro dal suo ex compagno, l'imprenditore mafioso Giancarlo Buggea, quando era incaricato di vigilare sul rispetto delle prescrizioni della sorveglianza speciale. 

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