Rissa con sparatoria per delle avances a una donna, chiesti 10 rinvii a giudizio
La Procura chiude l'inchiesta e manda a processo i presunti protagonisti delle scene da far west all'interno di una stazione di servizio: i colpi di arma da fuoco sparati nonostante la presenza delle forze dell'ordine, ferito pure un infermiere
La Procura di Gela ha chiesto il rinvio a giudizio per dieci persone che nella notte dell’8 ottobre scorso si sarebbero rese protagoniste di una rissa finita a colpi di pistola all’interno di una stazione di servizio della città.
L’episodio sarebbe stato innescato da un’accesa lite fra un gruppo di gelesi ed un gruppo di licatesi per delle avances che un giovane di Licata, Salvatore Giuseppe Cavaleri, avrebbe rivolto ad una ragazza. La situazione sarebbe ben presto degenerata culminando in un un violento scontro a colpi di arma da fuoco.
Neanche l’intervento delle forze dell’ordine era inizialmente riuscito a sedare i tafferugli tanto che era stato necessario l’intervento di altre pattuglie di carabinieri e polizia.
Una volta sedata la rissa Paolo Quinto Di Giacomo, nonostante la presenza delle forze dell’ordine, dei sanitari del 118 si sarebbe avvicinato a Cavaleri, secondo la ricostruzione dell'episodio, sparandogli numerosi colpi a brevissima distanza, con una pistola munita di silenziatore, ferendolo gravemente insieme ad un infermiere che era intervenuto.
Uno dei carabinieri è riuscito a disarmare il giovane impedendo che potesse uccidere il rivale. Paolo Quinto Di Giacomo è accusato di tentato omicidio, mentre gli altri sono indagati per rissa e lesioni personali. A Salvatore Giuseppe Cavaleri viene contestato anche il reato di resistenza a pubblico ufficiale.