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Cronaca

"Un pacchetto di 40 voti in cambio di una testimonianza falsa", ecco il verbale che inguaia l'ex sindaco

Imputato di favoreggiamento, dopo sei anni vuota il sacco e rivela: "Temeva di farsi 10 anni di galera e mi ha convinto ad aiutarlo"

Un pacchetto di 30 o 40 voti per la figlia - candidata al consiglio comunale in una lista, peraltro, a lui collegata - come ricompensa per convincere due sorelle a ritirare le denunce nei suoi confronti e poi per indurre una donna, che sarebbe stata "comprata" per mentire in udienza, a raccontare il falso ai pm.

Il cinquantottenne Carmelo Malfitano, dipendente di un'impresa di onoranze funebri, dopo sei anni fa retromarcia e accusa l'ex sindaco di Licata Angelo Balsamo, sotto processo nella qualità di avvocato, professione che esercita da tanti anni. In appello è stata chiesta la condanna per falsa testimonianza, corruzione in atti giudiziari e calunnia. Il sostituto procuratore generale Caterina Bartolozzi, nei giorni scorsi, ha depositato un verbale di interrogatorio reso da uno degli imputati, ovvero Malfitano, imputato di favoreggiamento nei confronti dello stesso Balsamo.

Il verbale, sottoscritto il 27 luglio davanti al procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella, fa luce su alcuni aspetti della vicenda - in particolare sull'accusa di corruzione, esclusa dai giudici di primo grado - che, fino ad oggi, erano rimasti oscuri. La condanna chiesta per Balsamo è il doppio - 5 anni - rispetto a quella inflitta il 16 novembre del 2016 dai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento. Balsamo, 63 anni, arrestato il 13 gennaio del 2014, quando era sindaco di Licata, è accusato di avere truccato una testimonianza per fare vincere una causa a una cliente. Tre anni e sei mesi, invece, erano stati inflitti a Francesca Bonsignore, 59 anni, che sarebbe stata ingaggiata con 200 euro per mentire in udienza raccontando una falsa versione dei fatti per fare vincere la causa, legata a una richiesta di risarcimento dopo un incidente stradale, alla cliente di Balsamo che chiedeva i danni per un incidente nel quale era rimasto coinvolto il figlio. Un anno di reclusione per lo stesso Malfitano, 58 anni, accusato di favoreggiamento perché avrebbe tentato di intervenire con la cliente di Balsamo, Mary Ann Casaccio, 45 anni (difesa dall’avvocato Leonardo Marino), per sanare un contrasto col suo legale. 

Malfitano conferma i due tentativi fatti per convincere le due donne. "Mi dissero di no e Balsamo era molto contrariato". Il "prezzo" da pagare sarebbe stato un pacchetto di voti (30 o 40) per la figlia che, nel 2013, era candidata al consiglio comunale. Ma vi è di più.

Malfitano aggiunge un particolare non di poco conto: "Mi disse di rintracciare Francesca Bonsignore perchè rischiava 10 anni di galera e la radiazione, per convincerla a raccontare circostanze false ai magistrati. La donna avrebbe dovuto riferire di essere stata istruita a raccontare il falso in udienza da un'avvocatessa sua collaboratrice". 

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