rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Licata

Giro di squillo e cocaina al locale "Antheo", parte processo di appello per quattro imputati

In primo grado erano state decise anche due assoluzioni. Il locale sarebbe stato il punto di riferimento per consumare prestazioni sessuali a pagamento accompagnate da droga

Riparte il primo ottobre, davanti ai giudici della quarta sezione penale, il processo di appello a carico di quattro imputati sul presunto giro di prostitute e droga che sarebbe stato allestito attorno al locale notturno “Antheo”.

In primo grado, il 18 dicembre del 2019, oltre dieci anni dopo l’operazione, erano state decise quattro condanne e due assoluzioni. Per il settimo imputato la prescrizione aveva reso i reati non punibili ed era stato disposto il non doversi procedere.

Il verdetto era stato emesso dal collegio di giudici della seconda sezione penale presieduta da Giuseppe Miceli con a latere Antonio Genna e Vincenzo Ricotta. A gestire il giro sarebbe stato l’”esperto“ Mario Zirafi, 50 anni, di Licata, che avrebbe organizzato tutto nei dettagli. “Era lui – ha sottolineato il pubblico ministero Chiara Bisso durante la requisitoria – a concordare, prezzi e modalità operative delle prestazioni sessuali delle ragazze. Alle squillo imponeva pure come vestirsi e come comportarsi per apparire più interessanti per i clienti, in cambio pretendeva una parte dei compensi”. Otto anni di reclusione e 30 mila euro di multa è la pena inflitta dai giudici in primo grado.

Nei suoi confronti, già in primo grado, erano state decise assoluzioni da singoli capi di accusa. Sotto accusa pure Elisabetta Agata Adorna, 50 anni, di Catania; Antonio Boccadoro, 50 anni, di Misterbianco; Michelangelo Saporito, 53 anni, di Caltanissetta, Gicu Radu, 42 anni, originario della Romania ma residente a Licata, Paolo Di Pietro e Salvatore Spiteri, 40 anni, di Licata. Tre anni di reclusione e 3 mila euro di multa, inoltre, erano stati inflitti ad Adorna.

Stessa pena Saporito e per Gicu. Non doversi procedere, per avvenuta prescrizione del reato, per Spiteri: i giudici, come chiesto pure dal pm, hanno riqualificato il reato di detenzione ai fini di spaccio nell’ipotesi di “lieve entità” con la conseguenza che, essendo punito con una pena molto più lieve, è maturata la prescrizione.

Assoluzione “perché il fatto non sussiste” per Di Pietro (per un capo è scattata la prescrizione) e Boccadoro. I difensori di Zirafi, Adorna, Saporito e Radu (gli avvocati Giuseppe Glicerio, Santo Lucia, Ferdinando Milia e Davide Casà) hanno impugnato le condanne che saranno, adesso, ridiscusse. Le due assoluzioni e la sentenza di prescrizione è diventata definitiva. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Giro di squillo e cocaina al locale "Antheo", parte processo di appello per quattro imputati

AgrigentoNotizie è in caricamento