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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Licata

"Condotta dolosa per favorire il lucro dell'imprenditore che ha costruito il porticciolo", pm insiste e impugna le assoluzioni

Al centro della vicenda, che porterà al processo di appello a carico di un costruttore e di tre dirigenti del Comune, la realizzazione della struttura ricettiva

"Vi è stata una condotta dolosa finalizzata a favorire il lucro del costruttore". Il pubblico ministero Alessandra Russo insiste e appella la sentenza, emessa il 7 gennaio dal gup Giuseppe Miceli che, al termine del processo con rito abbreviato, sul caso dei presunti abusi legati alla costruzione del porticciolo turistico di Licata, ha condannato il solo Luigi Francesco Geraci, 76  imprenditore di Sommatino, titolare della società “Iniziative immobiliari” che ha realizzato il progetto, per l'accusa di averlo costruito in maniera abusiva e su un'area demaniale, escludendo - al tempo stesso - le accuse più gravi, vale a dire i presunti brogli che gli avrebbero consentito di non pagare al Comune gli oneri concessori che sono stati quantificati in 7 milioni di euro e realizzare alcune varianti illegittime.

Il solo Geraci, quindi, era stato condannato a tre mesi di arresto e 10 mila euro di ammenda; assolto - invece - per abuso di ufficio come altri tre imputati. Sono l'ex dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Licata, Vincenzo Ortega; Andrea Occhipinti, 51 anni, a capo del dipartimento finanziario e Giuseppa Maria Pia Amato, 61 anni, responsabile del Suap. La vicenda, adesso, approderà in Corte di appello. 

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