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Cronaca Licata

"Errata diagnosi", il tribunale condanna Asp e medici al risarcimento danni

L'azienda sanitaria provinciale sta procedendo alla liquidazione della quota di un terzo (quella a suo carico), ma ha già impugnato in appello la sentenza

Il tribunale di Agrigento, in parziale accoglimento della richiesta di risarcimento danni, ha condannato l’Asp e, in solido, due medici al pagamento di 24 mila euro, oltre interessi, più 3 mila per spese legali. L’azienda sanitaria provinciale ha già conferito mandato di rappresentanza per proporre appello contro la sentenza “palesemente errata e priva di qualsiasi motivazione logica”. La seconda sezione civile della Corte d’appello di Palermo ha però rigettato l’istanza di sospensione dell’efficacia esecutiva dell’impugnata sentenza e dunque, di fatto, l’Asp di Agrigento sta, per intanto, procedendo a liquidazione della quota di un terzo (quella a suo carico), pari a 10.152,61 euro.

“Il pagamento non equivale ad acquiescenza, avvenendo al solo esclusivo fine, visto l’esecutività del provvedimento, di evitare altre e ulteriori spese” – ha chiarito, negli stessi atti di liquidazione, l’Asp.

La causa è stata promossa da una donna, che è rappresentata e difesa dall’avvocato Salvatore Manganello, che il 13 giugno del 2013, in seguito ad una caduta, finì al pronto soccorso dell’ospedale “San Giacomo d’Altopasso” di Licata da dove venne dimessa con una presunta errata diagnosi di trauma contusivo all’anca destra e arto inferiore destro. Ma in seguito ai dolori, la donna l 20 giugno dello stesso anno finì in un altro ospedale dove venne sottoposta ad intervento chirurgico perché le venne riscontrata una frattura al femore. Nel settembre del 2015, la donna citò l’Asp e due medici, davanti al tribunale di Agrigento, chiedendo un risarcimento da 45.179 euro. 

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