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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Giro di squillo sull'asse Romania-Calabria-Sicilia, 4 condanne

La pena più alta - 4 anni di reclusione - è stata inflitta a Gicu Radu, 42 anni, originario della Romania, ritenuto il principale imputato dell'inchiesta "Semiramide"

Quattro condanne a pene comprese fra i 3 anni e 6 mesi e i 4 anni di reclusione. I giudici della prima sezione penale del tribunale di Agrigento, presiduta da Alfonso Malato, hanno condannato tutti gli imputati dell'inchiesta scaturita dall'operazione "Semiramide", che ha sgominato un giro di prostituzione sull'asse Romania-Reggio Calabria-Licata.

La pena più alta - 4 anni di reclusione - è stata inflitta a Gicu Radu, 42 anni, originario della Romania e già condannato per fatti analoghi. Sarebbe stato lui uno dei promotori dell'organizzazione a delinquere che reclutava prostitute. Tre anni e sei mesi ciascuno per Julian Bobeica, 33 anni, originario della Romania, Alessandru Hornet Razvan, 34 anni, anche lui originario della Romania e Alessandro Polimeni, 42 anni, di Reggio Calabria.

Pene ben più severe erano state chieste dal pubblico ministero Sara Varazi che aveva proposto 9 anni e 6 mesi per Radu, 9 anni ciascuno per Bobeica e Hornet Razvan e 7 anni e 6 mesi per Polimeni. 

"Non c'è dubbio - ha detto il magistrato della Procura nel corso della requisitoria - che sono stati loro a organizzare e gestire l'arruolamento delle squillo seguendo tutte le fasi: dall'ingresso in Italia, talvolta pagando loro le spese per il viaggio, fino alla gestione dell'attività e all'imposizione di tutte le regole logistiche. In cambio le ragazze ricevevano protezione".

Radu avrebbe avuto nella sua "rete"anche alcune prostitute che, oltre ad esercitare, avrebbero controllato per conto del loro "capo" l'attività delle donne "conteggiando le prestazioni sessuali, contabilizzando il ricavato, raccogliendo il denaro e informando i vertici di ogni vicenda".

Gli altri componenti, invece, secondo quanto aveva ricostruito il pm nel suo intervento conclusivo, avrebbero organizzato tutti i dettagli dell'attività: dal procacciamento, alla gestione delle prestazioni negli appartamenti e alle tariffe. "In alcune intercettazioni - ha aggiunto - Radu medita di estendere i suoi affari in Inghilterra dove avrebbe avuto maggiori guadagni".

L'operazione, condotta sul campo dai carabinieri di Reggio Calabria, è scattata nel 2011, due anni dopo i fatti. Un segmento dell'inchiesta, negli anni successivi, è approdato al tribunale di Agrigento. Agli imputati (difesi, fra gli altri, dagli avvocati Teresa Balsamo, Pietro Maragliano, Carmen Augello e Alberto Agiato) si contestavano i reati di associazione a delinquere, induzione e sfruttamento della prostituzione.

I reati, nonostante siano trascorsi 12 anni dai fatti, non sono prescritti. I giudici della prima sezione penale, presieduta da Alfonso Malato con a latere Alessandro Quattrocchi e Giuseppa Zampino, dopo la requisitoria e gli interventi dei difensori hanno disposto un breve rinvio per le repliche e la sentenza. 

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