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Cronaca Licata

Disabili torturati, i video su facebook: uno dei tre fermati resta in carcere

Il tribunale del riesame conferma la misura cautelare per il 36enne Angelo Marco Sortino, lunedì le udienze per gli altri due indagati

Ordinanza cautelare confermata per uno dei tre licatesi finiti in carcere lo scorso 28 gennaio con l'accusa di avere sequestrato, deriso, picchiato e torturato tre disabili. Lo ha disposto il tribunale del riesame, al quale si è rivolto l'avvocato Giuseppe Glicerio, difensore di Angelo Marco Sortino, 36 anni. Non si conoscono, al momento, i dettagli del provvedimento.

La difesa chiedeva ai giudici di modificare il provvedimento del gip di Agrigento, Alessandra Vella, ritenendo che il quadro indiziario, relativamente alle accuse di sequestro di persona e torture, non fosse confermato dalle indagini.

Le udienze per discutere la scarcerazione di Antonio Casaccio, 26 anni e Gianluca Sortino, 23 anni, sono, invece, in programma lunedì: il tribunale della libertà dovrà decidere sulla richiesta di riesame del loro difensore, l'avvocato Santo Lucia. 

I tre indagati, in occasione dell'interrogatorio di convalida del fermo, disposto dal procuratore Luigi Patronaggio e dal pm Gianluca Caputo, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Fra le accuse anche quella di avere filmato con gli smartphone le sevizie che sono state poi diffuse sui social diventando virali. 

Il giudice non aveva convalidato il fermo ritenendo che non vi fosse il presupposto del pericolo di fuga ma ha disposto ugualmente la custodia in carcere giudicando solido il quadro indiziario. A partire dal reato di tortura, che in Italia è stato introdotto solo di recente. 

Le indagini dei carabinieri proseguono per accertare eventuali altri episodi di cui si sarebbero resi protagonisti gli indagati e identificare alcuni complici. La Procura, nei giorni scorsi, ha chiesto l'incidente probatorio per sentire le presunte vittime e cristallizzare la prova.

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