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Cronaca Licata

Cartucce di pistola inesplose davanti l’ingresso del cantiere edile, imprenditore nel mirino

Il cinquantenne - che sta realizzando delle case private - ha formalizzato una denuncia, a carico di ignoti, alla polizia che s'è subito messa a "caccia" di tracce o indizi

Una busta con alcune – non è chiaro quante – cartucce di pistola inesplose lasciate davanti l’ingresso del cantiere edile dove, all’uscita di Licata, si stanno costruendo delle villette private. A fare la scoperta, al momento del riavvio dell’attività, è stato uno dei lavoratori che ha subito avvisato il titolare: l’imprenditore edile cinquantenne. Nuova, plateale, intimidazione messa a segno, in provincia di Agrigento, nei confronti di un imprenditore. Il cinquantenne ha subito formalizzato denuncia, a carico di ignoti, ai poliziotti del commissariato di Licata e gli agenti, coordinati dal vice questore Cesare Castelli, hanno immediatamente avviato l’attività investigativa. E’ stata, naturalmente, avvisata la Procura della Repubblica di Agrigento che ha aperto un fascicolo d’inchiesta.

Le bocche dei poliziotti del commissariato di Licata, ieri, erano rigorosamente cucite. Non veniva lasciata trapelare nessuna indiscrezione su quanto è stato scoperto nel cantiere edile. Eppure, a Licata, ma non soltanto, la notizia rimbalzava da una bocca all’altra, anche perché, a quanto pare, l’imprenditore edile “bersaglio” dell’intimidazione è una persona conosciuta.

Come procedura esige, nonostante manchino le conferme istituzionali, le cartucce di pistola inesplose che hanno composto l’inquietante messaggio intimidatorio, sono state poste sotto sequestro. Al lavoro, al cantiere edile all’uscita di Licata, per ore ed ore, non soltanto i poliziotti del commissariato, ma anche quelli della Scientifica. Tutti si sono messi, inevitabilmente, a “caccia” di indizi per provare a tracciare la giusta pista investigativa. Appare scontato che l’imprenditore edile cinquantenne sia stato già sentito dagli investigatori che hanno provato a capire se possa avere o meno subito delle richieste o delle precedenti ritorsioni. Nonostante manchino le conferme istituzionali, si tratta del resto di un’audizione da procedura. Uno dei primi passaggi investigativi che gli investigatori, coordinati dalla Procura, devono fare. Non è chiaro se sul cantiere edile vi fossero o meno degli impianti di video sorveglianza. Ma anche questo “dettaglio” è stato analizzato, così come se vi fossero impianti in tutta l’area circostante, dai poliziotti del commissariato di Licata. 

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