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Cronaca Licata

Recuperato antico documento a Licata: è del 1432 e parla della città di Naro

Una delle pochissime testimonianze sopravvissute alla devastazione della città di Licata ad opera del pirata Dragut avvenuta circa 140 anni dopo

Straordinaria scoperta storica da parte dell'equipe del Fondo Antico della Biblioteca comunale "Luigi Vitali". Si tratta del più antico documento ritrovato in città e risale al 1432, quindi 60 anni prima della scoperta dell’America ed è una delle pochissime testimonianze sopravvissute alla devastazione della città di Licata ad opera del pirata Dragut avvenuta circa 140 anni dopo.

Si tratta di un testamento, redatto il 20 giugno del 1432, che si presenta però danneggiato. Il manoscritto è composto in latino medievale e parla di un nobile abitante della Città di Naro, Giovanni da Terranova, il quale, costretto a letto per le precarie condizioni di salute decide di mettere nero su bianco le proprie disposizioni testamentarie. Nomina eredi universali il figlio legittimo Stefano da Terranova e la moglie Antonia, disponendo di essere sepolto nella cappella di sua proprietà all’interno della Chiesa Madre di Naro.

"Come mai questo documento si trova tra le antiche carte dell’Archivio Storico di Licata? - si chiede lo staff del Fondo Antico - Non lo sappiamo con certezza. Probabilmente la famiglia Terranova si trasferì a Licata portando con sé il proprio archivio; infatti, il cognome Terranova è molto diffuso nella comunità marinara. Inoltre, sono tanti i legami tra la Fulgentissima Naro e la Fidelissima e Dilectissima Licata. Un esempio lampante è il nome del nosocomio licatese. Il San Giacomo D’Altopasso o Altopascio è, infatti, strettamente legato alla Città di Naro".

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