Legge 104, Insegnanti in movimento: "Nessun docente rispedito alla sede originaria"
L'associazione: "Fino ad ora, l'ufficio scolastico provinciale si è limitato ad annullare il trasferimento a 20 persone"
"Delle 400 revoche, nessun docente o personale Ata è stato rispedito alla sede scolastica di originaria titolarità, prima cioè di godere del beneficio. Fino ad ora, l'operato dell'ufficio scolastico provinciale si è limitato ad annullare il trasferimento a circa 20 docenti ed Ata, ma non in modo retroattivo, come da sempre rivendicato dalla nostra associazione, ma riferito soltanto dalla data che ha determinato la perdita del beneficio". A chiarire, cercando di sgomberare il campo dalla confusione, sono stati i componenti dell'associazione "Insegnanti in movimento".
Il caso è quello dei beneficiari illegittimi della legge 104. "Il piano di verifica straordinario curato dall’Inps, che ha interessato il personale della scuola segnalato dall’ufficio scolastico provinciale di Agrigento, - hanno spiegato dall'associazione "Insegnanti in movimento" - ha interessato 1000 beneficiari su un totale di 1700. La revoca del beneficio della legge 104 ha riguardato circa 400 soggetti, di cui circa 350 beneficiari dell’articolo 21".
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"Ci preme sottolineare che - continuano gli 'Insegnanti in movimento' - il malcostume dell’abuso dell’articolo 21 della legge 104 ha permesso, a personale docente ed Ata, di avere la precedenza assoluta nella mobilità interprovinciale calpestando i diritti di chi legittimamente ne fruisce".
Quello che appare veramente grave è che nessuno dei docenti e del personale Ata sia stato rispedito alla sede scolastica di originaria titolarità. L'ufficio scolastico provinciale - stando a quanto è stato reso noto dall'associazione - si è limitato soltanto ad annullare il trasferimento a circa 20 docenti ed Ata. E non in modo retroattivo, come da sempre rivendicato dall'associazione, ma dalla data che ha determinato la perdita del beneficio.
"Sino a quando non si rimanderanno indietro gli insegnati che hanno usufruito illecitamente della legge 104 - ha concluso l'associazione - si continuerà a perpetrare delle ingiustizie nei confronti di chi, da numerosi anni, non riesce a ritornare in provincia a causa di questo fenomeno".
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