A Lampedusa tutto tace. Tutto rientra nella normalità dei fatti. Lavoratori senza stipendi, parliamo di Giugno Luglio Agosto 2018 Le aziende ISEDA SEA SEAP hanno cercato di far passare per "selvaggio" uno sciopero legittimo.Hanno scritto alla Commissione di Garanzia Sciopero a Roma,accusando la responsabile USB di Lampedusa di avere organizzato uno sciopero illegale.Per fortuna la stessa Commissione,nella seduta del 27 settembre 2018,esaminata la proposta del Commissario delegato,Prof.ssa Bellardi,con riferimento all’astenzione “folle” ha deliberato il non luogo a procedere che si allega per ogni buon fine.Lo scenario è quello arido del Far West,dove soffia il vento di rabbia.USB nel frattempo ha messo a conoscenza della drammatica situazione tutti gli organi competenti,inoltrando alla Corte dei Conti un esposto denuncia dove denunciamo che da 10 anni i lavoratori operatori ecologici di Lampedusa devono, loro malgrado, ricorrere allo sciopero per fare valere il sacrosanto diritto alla retribuzione.  Diciamo altresì che detto atteggiamento determina il superamento dei limiti del rispetto della dignità delle persone e dei lavoratori e che i ritardi nei pagamenti della retribuzione, non si possono considerare un fatto emergenziale ma bensì un “virus resistente” che ha invaso la vita dei lavoratori. Nell’esposto, evidenziamo che questa organizzazione sindacale ha più volte chiesto all’amministrazione comunale di Lampedusa di conoscere, senza esito positivo, i rapporti contrattuali che legano le aziende ISEDA - SEA – SEAP (ditte appaltatrici dei servizi) al Comune di Lampedusa (committente). Metteremo in campo ogni iniziativa,affinchè queste aziende vadano via da Lampedusa il prima possibile. Nessuna azienda può operare in questo modo.Non si può fare imprenditoria,quando si lasciano morire di fame onesti lavoratori.