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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Lampedusa e Linosa

Pescatori accusati di essere trafficanti di esseri umani, procura chiede non luogo a procedere

Caso chiuso dopo la loro espulsione dal territorio italiano, a decidere sarà il gip

“Non luogo a procedere perché gli indagati sono stati espulsi dal territorio dello Stato italiano”. Termina con questa richiesta, presentata dal pubblico ministero Elenia Manno e nei prossimi giorni al vaglio del gip Stefano Zammuto, la vicenda giudiziaria che ha avuto come protagonisti i sei componenti di un peschereccio tunisino arrestati a fine agosto con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Per chiedere la loro liberazione erano stati organizzati cortei di protesta in Italia e in Africa.

Il riesame annulla l'ordinanza: scarcerati i sei tunisini

Secondo la Procura avevano deliberatamente trainato quattordici migranti verso Lampedusa. "Siamo solo pescatorii e abbiamo soccorso un gruppo di persone che stavano annegando", era stata la loro difesa. Dopo la scarcerazione, decisa dal riesame, non ci sarà neppure un processo ad accertare come sono andati i fatti. Lo stesso pm ha disposto il dissequestro dell’imbarcazione e dei relativi attrezzi che erano all’interno. L’annullamento del loro arresto era stato deciso dal tribunale della libertà lo scorso 22 settembre.

I giudici hanno accolto il ricorso della difesa, affidata agli avvocati Giacomo La Russa, Salvatore Cusumano, Leonardo Marino e Roberto Majorini. "Non ci sono elementi - hanno scritto nelle motivazioni - per sostenere che abbiano avuto un ruolo nell'organizzazione del viaggio, la circostanza che si siano messi a pescare solo per allontanare i sospetti appare allo stato poco verosimile". 

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