La neonata finita in mare durante lo sbarco, ricerche senza esito per tutta la notte
Le motovedette di Capitaneria di porto e Guardia di finanza hanno provato inutilmente a recuperare il corpicino della piccola nata due settimane fa: il barcone su cui viaggiava insieme ai genitori si è ribaltato facendo finire in acqua tutti i migranti
Non hanno dato ancora nessun esito le ricerche, condotte dalle motovedette della Capitaneria e della Guardia di finanza, della neonata di due settimane finita in mare ieri pomeriggio quando il barchino, sul quale viaggiava con i genitori, si è ribaltato nelle acque antistanti l'isolotto di Lampione.
Ad essere tratti in salvo, dai militari delle Fiamme gialle, sono stati 39 uomini, 25 donne e 8 minori originari di Sierra
Leone, Guinea, Nigeria, Ghana e Mali. La piccina è scomparsa invece fra i flutti, mentre il barchino di 6 metri affondava, e ormai non c'è più nessuna speranza di ritrovarla in vita.
Lampedusa - che ha assistito inerme a due tragedie in poco più di 24 ore, il sindaco Filippo Mannino ha parlato di "strage degli innocenti" - è ancora sotto choc.
"Siamo disarmarti, delusi, tristi, arrabbiati" - ha detto, ieri sera, don Carmelo Rizzo, parroco dell'isola da un anno e un mese - .
Intanto il team di Medici senza frontiere che opera a Lampedusa sta fornendo supporto psicologico ai genitori della neonata di poche settimane scomparsa ieri in mare dopo il capovolgimento del barchino sul quale viaggiavano 39 migranti. Lo rende noto la stessa Ong con un tweet.
Le ricerche, condotte dalle motovedette della Capitaneria e della Guardia di finanza, fino ad ora non hanno dato alcun esito.
Il team di Msf aveva fornito assistenza medica e psicologica anche in occasione della tragedia avvenuta giovedì scorso, quando due bimbi erano morti e altri migranti erano rimasti gravemente ustionati a causa dell'incendio che si era sviluppato su un'altra imbarcazione diretta a Lampedusa.