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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Lampedusa e Linosa

Mare troppo mosso, i sub non riescono ad immergersi

I sommozzatori della Guardia costiera di Messina e Cagliari, ieri, non sono riusciti a calarsi in profondità per cercare di recuperare la salma di Francesco Solina

Le due squadre di sommozzatori della Guardia costiera di Messina e Cagliari, ieri mattina, per il secondo giorno consecutivo, hanno raggiunto - a circa cinque miglia dalla costa di Lampedusa - il luogo della tragedia. Avrebbero dovuto immergersi per tentare di disincagliare e recuperare il cadavere di Francesco Solina, il pescatore cinquantunenne che è scomparso, lo scorso 3 gennaio, quando è naufragato il peschereccio "Giacomo Maria".

Il mare troppo mosso hanno impedito che i sub si calassero in profondità. Su Lampedusa, a partire da oggi, dovrebbe aumentare il vento da Nord-Ovest e dunque c'è il concreto rischio che, anche oggi, l'immersione non possa farsi. Secondo le previsioni meteo, almeno fino a giovedì prossimo, su Lampedusa dovrebbe soffiare vento fino a 40 nodi. 

LEGGI ANCHE: I sommozzatori proveranno a recuperare la salma del pescatore 

Francesco Solina è rimasto - secondo quanto è stato accertato dalle riprese video effettuate dal "rov", il robot della Guardia costiera di Messina - incastrato in prossimità di uno dei portelloni, all'altezza del verricello, ossia dove si trovava nel momento in cui il peschereccio è affondato. Le condizioni non buone del mare hanno rallentato, nei giorni scorsi, anche l'immersione del "rov". Soltanto quando il robot ha potuto immergersi, nove giorni dopo il naufragio, s'è avuta la certezza che il pescatore fosse rimasto incastrato nel peschereccio, finendo - assieme all'imbarcazione - a circa 60 metri di profondità.

LEGGI ANCHE: La Procura ha aperto un fascicolo di inchiesta per omicidio colposo 

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