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Cronaca Lampedusa e Linosa

L'inseguimento in mare con sparatoria, giudizio abbreviato per pescatore

Il comandante del peschereccio tunisino "Mohanel Anmed" è accusato di resistenza e violenza contro nave da guerra e rifiuto di obbedire a nave da guerra

Giudizio abbreviato, quindi processo "allo stato degli atti” per il comandante del peschereccio tunisino "Mohanel Anmed", arrestato con l'accusa di resistenza e violenza contro nave da guerra e rifiuto di obbedire a nave da guerra.

È la strategia processuale formalizzata questa mattina dalla difesa del trentenne, affidata all'avvocato Francesco Gibilaro, al processo per direttissima che si sta celebrando davanti al giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli. L'imputato, al quale dopo l'udienza di convalida dell'arresto, scattato il 30 settembre, era stato applicata la sola misura cautelare del divieto di dimora a Lampedusa, si era avvalso della facoltà di non rispondere.

L'uomo, come immortalato in un video diventato virale, dopo essere stato sorpreso a pescare in acque territoriali, avrebbe ignorato l'alt delle motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza, e avrebbe invertito la rotta nel tentativo di fuggire. L'inseguimento, in acque internazionali, si è concluso dopo alcune ore.

Le Fiamme Gialle hanno pure esploso diversi colpi di arma da fuoco a scopo intimidatorio. Il processo per direttissima proseguirà il 12 novembre con la requisitoria del pm e l'arringa difensiva. Subito dopo il giudice si ritirerà in camera di consiglio per emettere la sentenza. L’eventuale condanna sarà ridotta di un terzo. 

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