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Celebrata la "Giornata della gratitudine", Casarini e Bartolo: "Delusi dall'atteggiamento dell'Europa, i migranti non sono nostri nemici"

Il capo missione di Mare Jonio e l'europarlamentare, dinanzi a Porta D'Europa, prima dell'arrivo del leader della Lega Matteo Salvini, ricordano cosa veramente sia Lampedusa: "Nessuna apocalisse, quest'isola sa coniugare bellezza e turismo con forte impegno civile"

"Celebriamo oggi, dinanzi la Porta d'Europa e richiamandoci alla Madonna di Porto Salvo, l'orgoglio. L'orgoglio di essere parte di un Paese che salva e non lascia morire i troppi che sono costretti a fuggire e costretti ad attraversare questo mare anche in condizioni rischiose. Celebriamo oggi quindi la giornata della gratitudine nei confronti di chi salva, nei confronti di Lampedusa che è un'isola meravigliosa dove non c'è nessuna apocalisse. Bisogna continuare a soccorrere perché sono ancora troppi coloro che muoiono". Lo ha detto Luca Casarini, capo missione della nave Mar Jonio, che si è ritrovato - davanti la Porta d'Europa di Lampedusa - assieme all'europarlamentare Pietro Bartolo per dare vita ad una manifestazione che ricorda cosa veramente sia Lampedusa e cosa significhi il fenomeno dell'immigrazione. Fra qualche ora sull'isola arriverà il leader della Lega, il senatore Matteo Salvini e Casarini e Bartolo hanno voluto ricordare a tutti il vero significato del fenomeno e dell'isola. "Oggi è la giornata in cui narriamo un'altra storia, la storia di un'isola che sa coniugare la bellezza e il turismo con l'impegno civile, grazie lampedusani, grazie alla Guardia costiera, grazie a tutte le forze impegnate nel soccorrere le persone, nel tentare di accogliere al meglio possibile. Bisogna fare ancora tanto - ha aggiunto Casarini - ma l'unica cosa orribile è rappresentata soltanto da coloro che non riconoscono tutto questo e che gioiscono della morte di altre persone. Lampedusa, che non deve diventare un campo profughi, celebra la vita. E il suo grande ruolo nel Mediterraneo deve essere riconosciuto".

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"Questo mare si è portato via più di 40 mila persone e ho dovuto vedere tantissimi di questi corpi, facendo ispezioni cadaveriche. Voglio che questo mare torni ad essere un mare di vita, un ponte, non un cimitero, un mare di sostentamento, quello che è stato da sempre per i lampedusani che hanno fatto sempre di tutto, dando tutto quello che era possibile per aiutare chi non ha avuto la fortuna di restare a casa propria. Persone che affrontano viaggi terrificanti per arrivare su questa zattera che è Lampedusa". Lo ha detto l'europarlamentare Pietro Bartoli, davanti a Porta di Ponte, dove è stata celebrata la Giornata della gratitudine. "Certo c'è qualche piccola frangia che, adesso, comincia ad essere contraria all'accoglienza, ma questa è la grande responsabilità di chi ha fatto diventare il fenomeno migratorio un problema - ha aggiunto Pietro Bartoli che è stato il responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa - . Un problema che non esiste". 

"Sono molto deluso dall'atteggiamento dell'Europa che ha demandato tutto nelle mani di coloro che vanno a salvare e che hanno salvato più di 30 mila persone. Cosa che doveva fare l'Europa, attraverso l'istituzione di un servizio di ricerca e soccorso in mare che non ha mai fatto. Le Ong sarebbero ben contente di lasciare il Mediterraneo se vi fosse questo servizio. I migranti non devono arrivare in questo modo, devono arrivare attraverso i corridoi umanitari perché il mare si porta via tante vite". Lo ha detto l'europarlamentare Pietro Bartoli, davanti a Porta d'Europa a Lampedusa, dove è stata celebrata la giornata della gratitudine. "Si parla di migranti economici, migranti climatici, clandestini. Sono delle persone - ha spiegato l'ex dirigente del Poliambulatorio di Lampedusa -, non sono nostri nemici da cui difendere i confini. I confini si difendono da chi viene armato, queste sono persone che chiedono un po' d'aiuto. Salvare le persone non è una facoltà, è un dovere e i lampedusani e le forze dell'ordine lo hanno sempre fatto. Dire che questi migranti sono dei nemici è insopportabile". 

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