rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
L'appello

La nave Louise Michel in stato di fermo a Lampedusa, Mediterranea a Mattarella: "Basta guerra alle Ong"

L'imbarcazione dovrà stare ferma per 20 giorni per violazione del nuovo decreto legge

"Prenderemo tutte le misure necessarie per combattere questo fermo". Lo ha scritto in un tweet la ong Louise Michel la cui nave è stata sottoposta a fermo amministrativo e si trova ferma al molo commerciale di Lampedusa. "Sabato mattina 180 persone sono sbarcate a Lampedusa dopo quattro nostre azioni di soccorso: L'equipaggio aveva risposto in precedenza a diverse chiamate di aiuto da parte di un aereo di Frontex. Ieri pomeriggio abbiamo ricevuto la notifica ufficiale che la nave sarà ferma per 20 giorni per violazione del nuovo decreto legge italiano" - è stato scritto nel tweet - .

"Violate regole delle ong": la nave Louise Michel in stato di fermo a Lampedusa

Mentre le commissione Europea è in costante contatto con le autorità italiane "per le condizioni specifiche del caso", Mediterranea ha lanciato un appello - scrivendo una lettera - al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: "Basta guerra alle Ong, alle navi del soccorso civile. Cooperiamo per salvare in mare più vite possibili. Produciamo un'azione sinergica, davanti a questo imperativo - salvare! - che possa indurre l'Unione Europea ad uscire dalla sua latitanza su questo tema, e a mettere in campo una missione coordinata di soccorso in vista di una estate che si preannuncia terribile dal punto di vista dei rischi in mare".

"Quello che dobbiamo fare è mettere al centro, qui ed ora, una grande e corale azione immediata, di istituzioni e società civile, di un intero Paese, per impedire innanzitutto che altre morti innocenti insanguinino la nostra storia e il nostro mare", si legge nella lettera di Mediterranea - .  "Togliere mezzi disponibili e utilizzabili per i soccorsi in mare, equivale in questo momento a condannare a morte centinaia di persone - continua la lettera - . Delegare alla sedicente 'guardia costiera libica' il controllo della zona Sar più grande del Mediterraneo, non metterà al sicuro le persone che tentano di fuggire da quell'inferno. Sapete meglio di noi che la Libia non è un 'place of safety', e che ogni loro 'soccorso', quando accade, equivale in realtà a una cattura e a una deportazione in un luogo dove la violazione dei diritti umani è sistematica e terribile. Ciò avviene in spregio alla Convenzione di Ginevra sui profughi e rifugiati. Pensare che la Tunisia, con la crisi che sta affrontando e dopo l'incitamento razzista di Saied contro i rifugiati subsahariani, possa "salvare" qualcuno che da lì fugge terrorizzato, non è plausibile".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La nave Louise Michel in stato di fermo a Lampedusa, Mediterranea a Mattarella: "Basta guerra alle Ong"

AgrigentoNotizie è in caricamento