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Tribunale / Lampedusa e Linosa

"Facevano scappare i migranti mettendo a disposizione biglietti e case": processo al via

Cinque imputati sono accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina: un sesto risponde di possesso di materiale bellico. Gli stranieri sarebbero stati aiutati a raggiungere altri Paesi

Documenti, biglietti di viaggio e case per fare scappare gli stranieri irregolari: parte subito con un rinvio, per un problema nelle notifiche, il processo a carico di cinque imputati accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. 

Un sesto imputato è accusato di possesso di materiale bellico, un settimo risponde di false dichiarazioni sulla propria identità. Il 18 aprile del 2019 furono arrestati due tunisini. Ad essere posti, allora, ai domiciliari furono Nazha Achibi, 56 anni e Sadok Fathallah, 62 anni. Entrambi, secondo quanto ipotizza l'accusa, dietro il pagamento di somme di denaro, favorivano l'illegale permanenza di cittadini stranieri sul territorio nazionale. E lo facevano mettendo a disposizione di alcuni migranti documenti d’identità e biglietti di viaggio per far risultare che gli stessi immigrati erano giunti legalmente in Italia e poi garantivano sicure modalità di trasferimento per raggiungere altri Paesi europei.

Questa ipotesi di reato è contestata anche a Mohamed Ahmed Mansour, 30 anni, figlio di tunisini ma nato in Italia; El Aid Ben Mohamed, 44 anni, tunisino e Mario Caruana, 38 anni, di Porto Empedocle. Si torna in aula il 28 novembre. 

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