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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Lampedusa e Linosa

"La cricca che gestiva gli appalti a Lampedusa", slitta la requisitoria

Il sostituto procuratore avrebbe dovuto illustrare le sue conclusioni al processo a carico, fra gli altri, dell'ex sindaco Bernardino De Rubeis, condannato a poco più di 4 anni di reclusione

Slitta, per la mancanza di un giudice del collegio, la requisitoria del procuratore generale al processo di appello a carico di cinque imputati condannati in primo grado nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta “cricca di Lampedusa”.

Sotto accusa il gruppo che avrebbe gestito appalti e lavori pubblici in maniera illegittima in cambio di tangenti. I giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Giuseppe Miceli, l'8 novembre del 2018, al termine di un lunghissimo e complesso dibattimento, hanno scagionato altre 18 persone, tra tecnici, professionisti e imprenditori, fra assoluzioni per non avere commesso il fatto o perché il fatto non costituisce reato oltre che per sopravvenuta prescrizione.

Cinque le condanne. La pena più alta è stata inflitta all'ex dirigente dell'ufficio tecnico comunale Giuseppe Gabriele: 8 anni e 10 mesi di reclusione. Sette anni e 9 mesi di reclusione sono stati decisi per l'architetto Gioacchino Giancone, all'epoca dei fatti - fra il 2008 e il 2011 - a capo del settore Attività produttive del Comune di Lampedusa. Quattro anni, un mese e 15 giorni per l'ex sindaco Bernardino De Rubeis. Altri due imputati, ritenuti estranei all'associazione, sono stati giudicati colpevoli per altri reati.

L'imprenditore Leonardo Pellegrini è stato condannato a 2 anni per corruzione. Secondo i giudici avrebbe voluto costruire un albergo abusivo in combutta con la ‘cricca’ servendosi come ‘scudo’ della società Labproject, ritenuta la cassaforte dell'organizzazione.

In cambio per Gabriele e Giancone ci sarebbe stata una tangente di 800 mila euro mascherata con un contratto di datio in solutum. Il funzionario dell'Utc Giovanni Sorrentino, invece, è stato condannato a un anno e due mesi di reclusione per abuso di ufficio e falso. L'avvocato Ignazio Valenza, difensore di Gabriele, al processo di appello ha chiesto di riaprire l'istruttoria. I giudici hanno sciolto la riserva e dato il via libera all’audizione di due testi. Il processo è giunto all'epilogo. L'11 novembre il magistrato della pubblica accusa illustrerà le conclusioni. 

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