Laboratori di analisi, sospeso il decreto regionale che stabilisce l'aggregazione
I legali hanno segnalato anche una violazione dei principi comunitari in materia di concorrenza e di autonomia privata
Avrebbero dovuto essere aggregarsi - per effetto di un decreto dell'assessorato alla Salute della Regione Sicilia - . Si tratta dei laboratori privati di analisi, accreditati con il servizio sanitario. Il Tar Sicilia, dopo il ricorso dei titolari di due laboratori di analisi di Aragona e Palma di Montechiaro, ha sospeso gli effetti del decreto assessoriale fino al prossimo gennaio quando si terrà l'udienza. Al momento, dunque, nessun obbligo di accorpamento incombe sui due laboratori.
I titolari di due laboratori di Aragona e Palma di Montechiaro, avrebbero dovuto, dunque, aggregarsi entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto, rischiando di perdere l'accreditamento nell'ipotesi di inadempimento. Ritenendo illegittimo il decreto assessoriale, hanno ritenuto di impugnarlo - con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Lucia Alfieri - davanti al Tar Sicilia, chiedendo contemporaneamente l'adozione di misure cautelari monocratiche al presidente del Tar.
Gli avvocati Rubino e Alfieri hanno censurato il provvedimento assessoriale sotto molteplici profili, segnalando anche una violazione dei principi comunitari in materia di concorrenza e di autonomia privata, visto che l'accorpamento tra le strutture oltre a comportare un'evidente alterazione della libera concorrenza, determinerebbe una vera e propria posizione dominante delle strutture più forti.
La terza sezione del Tar, presieduta da Solveig Cogliani, ritenendo sussistenti i requisiti dell'estrema gravità ed urgenza invocati dagli avvocati Rubino e Alfieri e condividendo altresì la censura formulata dai difensori ha accolto la richiesta di misure cautelari monocratiche avanzata dai difensori ed ha sospeso gli effetti del decreto assessoriale.