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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

L’Inps di Agrigento chiede alla sede centrale correzione direttive contributi

L’azione del Comitato provinciale, di concerto coi sindacati del settore agricolo, hanno...

Il Comitato provinciale dell’Inps di Agrigento ha inviato agli organi centrali dell’istituto una richiesta di correzione delle direttive emanate agli uffici periferici. Si tratta di una diffida verso le aziende agricole per il pagamento di un differenziale contributivo relativo alle denunzie di manodopera agricola, giudicato non dovuto persino dall’ultima manovra finanziaria che ha offerto al riguardo la interpretazione autentica.

Sono a rischio di non ricevere il Durc per evasione contributiva e di non potere concorrere agli appalti, per un errore interpretativo dell’Inps, quando, invece, sono in regola con la contribuzione dovuta. Sempre nell’ambito dell’attività agricola, l’Inps aveva bloccato circa cinquemila pratiche di indennità di disoccupazione e relativi assegni familiari con la motivazione che questi braccianti risultavano titolari di partita Iva.

L’azione del Comitato provinciale, di concerto coi sindacati del settore hanno chiarito che quanti hanno una partita Iva inattiva potranno ricevere sia l’indennità di disoccupazione che gli assegni familiari, mentre quelli che l’hanno attiva devono dimostrare che l’attività prevalente è il lavoro dipendente e, quindi, come i primi mantengono il diritto alle due indennità: le liquidazioni avverranno entro il 30 settembre. Viene così ridotta al minimo la quota dei non aventi diritto:merito della concertazione tra istituto, comitato e sindacati.

La presidenza informa, inoltre,  di volere convocare una specifica seduta del Comitato per affrontare le problematiche relative alla unificazione dell’Inpadap con l’Inps, gli effetti della manovra sugli aspetti previdenziali, nonché i contenziosi locali mediabili preventivamente. Tra l’altro la obbligatorietà della trasmissione telematica costringe i Patronati ad attrezzarsi professionalmente e tecnologicamente, per cui l’iniziativa della Cgil del 30 settembre, che va in questa direzione, è apprezzata anche dagli uffici dell’Istituto, i quali, per raggiungere gli obiettivi di produttività e di celerità esecutiva, hanno bisogno di una interlocuzione coi patronati fondata sulla esclusione totale del cartaceo.

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