rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Naro

L'incidente mortale sul lavoro alla diga Furore, c'è il terzo indagato: è un operaio

I consulenti, nominati dal sostituto procuratore Salvatore Vella - che è il titolare del fascicolo d'inchiesta per "omicidio colposo" -, hanno presenziato allo smontaggio del montacarichi utilizzato dalle due vittime

Accertamenti tecnici irripetibili sono stati effettuati, ieri mattina, alla diga "Furore". I consulenti, Antonio Barcellona e Alessandro Benigno dell'università di Palermo, nominati dal sostituto procuratore Salvatore Vella - che è il titolare del fascicolo d'inchiesta per "omicidio colposo" -, hanno presenziato allo smontaggio del montacarichi utilizzato dai due operai che, lo scorso 9 ottobre, persero la vita in un incidente sul lavoro. Alla diga "Furore" sono stati presenti, in ausilio, i vigili del fuoco del comando provinciale di Agrigento e, naturalmente, i carabinieri della stazione di Naro che sono stati - già da tempo - incaricati delle indagini. Il fascicolo d'inchiesta - per la morte di Francesco Gallo, 61 anni, di Naro, e di Gaetano Cammilleri, 55 anni, di Favara - si è, intanto, ampliato. Una terza persona - un operaio che, quel giorno, al momento dell'incidente, movimentava il montacarichi - è stato iscritto nel registro degli indagati. E il suo nome si è andato ad aggiungere a quello del dirigente regionale del dipartimento Acque e Rifiuti e a quello dell'addetto alla diga. A fare aumentare il numero delle "posizioni di garanzia" - con, appunto, un terzo indagato - è stato l'esame degli incartamenti acquisiti un paio di giorni dopo il mortale incidente sul lavoro.

Il monito durante i funerali: "La vita e la dignità di ogni lavoratore vanno protetti" 

All'accertamento tecnico irripetibile di ieri mattina erano presenti, naturalmente, anche gli avvocati difensori dei tre indagati. Ma anche i difensori e i consulenti tecnici di parte delle famiglie delle due vittime. Il montacarichi è stato utilizzato, quel maledetto lunedì mattina, dai due operai che dovevano raggiungere i locali dove sono situate le pompe idrauliche. Ieri, durante l'accertamento tecnico irripetibile, è stato appunto smontato e trasportato in una officina autorizzata dove verrà sottoposto ad un particolare esame. Si dovrà accertare e stabilire, infatti, quale realmente era la qualità, nonché quale fosse meccanicamente la tenuta del materiale che compone il montacarichi. Perché - secondo l'ipotesi investigativa sviluppata fino ad ora - la causa dell'incidente mortale sul lavoro sarebbe stata proprio quell'attrezzatura "deteriorata". L'apparecchiatura, fin dalle prime battute investigative, è risultata essere "tecnicamente non adeguata" per il trasporto delle persone. Il montacarichi si è - stando sempre alla ricostruzione degli inquirenti - all'improvviso, rotto facendo precipitare i due operai da un'altezza di circa 32 metri. Ed entrambi sono, purtroppo, deceduti sul colpo.

Precipitano da 32 metri d'altezza in una vasca della diga Furore

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'incidente mortale sul lavoro alla diga Furore, c'è il terzo indagato: è un operaio

AgrigentoNotizie è in caricamento