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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Canicattì

L'agguato a pistolettate per una donna contesa, la vittima "in fuga" rintracciata in Germania

La Procura dispone accertamenti e rintraccia la vittima del tentato omicidio che non vuole testimoniare

"Sono in Germania ma non vi dico il mio indirizzo, non mi interessa venire a testimoniare". Vincenzo Curto, il trentunenne ferito a colpi di arma da fuoco, allo stomaco e alle gambe, è l'unico che potrebbe confermare o smentire la circostanza, secondo la quale, a sparargli addosso è stato Gianluca Scaccia, 34 anni, imputato di tentato omicidio perché avrebbe fatto fuoco, sostiene l'accusa, per gelosia e, in particolare, per vendicare la circostanza che Curto, ex marito della sua nuova compagna, voleva riallacciare una relazione con la donna.

L'uomo, però, si è sempre sottratto e non ha mai voluto venire in tribunale. Dopo averle provate tutte, visto che - con mille difficoltà - l'uomo è stato rintracciato, si proverà a farlo deporre dalla Germania. Adesso che l'istruttoria è arrivata nella fase cruciale, il pubblico ministero Alessandra Russo ha intensificato le ricerche delegando i carabinieri della Compagnia di Canicattì che hanno svolto le indagini, all'epoca dei fatti, dopo il 26 giugno del 2017. 

"Curto - ha detto ieri in aula il magistrato della Procura - è stato rintracciato dai carabinieri nella città tedesca di Saarbrücken, ha risposto al telefono ai carabinieri dicendo che non voleva venire a testimoniare e non avrebbe indicato il suo indirizzo". Poco prima, intanto, pare che anche la madre, sentita dai militari, si sia rifiutata di fornire il luogo dove il giovane, adesso, vive e lavora. Il presidente del collegio Gianfranca Claudia Infantino ha chiesto al pm di approfondire la questione, prima ancora che l'udienza venisse formalmente chiamata, e un sottufficiale dei carabinieri ha comunicato che, nuove recentissimi indagini, hanno consentito di rintracciare il suo indirizzo. Il tribunale ha, quindi, disposto che venga disposta la citazione per rogatoria: in sostanza gli sarà intimato di recarsi in un tribunale tedesco e, da lì, il 24 giugno, in video collegamento, avrà l'obbligo di testimoniare e rispondere alle domande delle parti e del giudice. Resta da capire, qualora si dovesse rifiutare, se sarà possibile attivare all'estero le procedure di accompagnamento coattivo con la forza pubblica. Scaccia, difeso dall'avvocato Angela Porcello, ha sempre negato di essere stato l'autore dell'agguato.

 

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