Italcementi, vertice in prefettura: "Rilanciare stabilimento di Porto Empedocle"
Il segretario provinciale della Confael, Confederazione autonoma europea dei lavoratori, chiede di partecipare al tavolo convocato il prossimo 24 ottobre, col Comune e le parti sociali
"Se è vero che Italcementi Heidelbergcement Group si afferma oggi come una eccellenza italiana, il Comune di Porto Empedocle e il sindacato devono pretendere che questa eccellenza riguardi nel concreto anche lo stabilimento di Porto Empedocle, richiedendo che il piano industriale del gruppo debba prevedere il ripotenziamento del polo empedoclino". Lo scrive in una nota Manlio Cardella, segretario provinciale dela Confael, Confederazione autonoma europea dei lavoratori, che chiede di partecipare al tavolo convocato in prefettura il prossimo 24 ottobre, col Comune e le parti sociali.
"Non si possono accettare soluzioni di ripiego tese solamente ad una graduale dismissione della capacità produttiva e dei posti di lavoro - scrive Cardella - . Se il piano del governo è quello di rilanciare in Sicilia il settore delle costruzioni e dei lavori pubblici allora si dovrà ritornare ad investire nello stabilimento di Porto Empedocle non solo per migliorarne la capacità produttiva ma anche per aumentare i livelli occupazionali, abbassando la soglia del ricorso agli ammortizzatori sociali, anticamera della definitiva perdita del posto di lavoro".
"È per queste motivazioni che la Confael - prosegue la nota - , ha già inoltrato al prefetto, al Comune di Porto Empedocle ed all’azienda la richiesta di partecipare all’incontro convocato il giorno 24 in prefettura insieme alle altre parti sociali, al Comune di Porto Empedocle ed ai rappresentanti dell’azienda. Vogliamo conoscere le dinamiche in corso sul piano produttivo ed occupazionale alla luce della completa acquisizione di Italcementi da parte della società tedesca Heidelberg Cement che interessa oltre al sito empedoclino anche quello di Isola delle Femmine".
"Le motivazioni della nostra richiesta trovano leggittimazione nella necessità quale parte sociale di avviare sin da subito proficue relazioni sindacali - spiega ancora Cardella - per concorrere nella ricerca di soluzioni utili e rappresentare le istanze e gli interessi oltre che dei lavoratori anche delle comunità locali della provincia di Agrigento. La concertazione deve aprirsi alla prospettiva della ripresa non certamente a qualsivoglia ipotesi di lenta ma inesorabile dismissione ammantata da misure ammortizzatori sociali. Abbiamo il dovere di difendere il nostro territorio sul piano dello sviluppo e del lavoro".