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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Ispettori dei vigili urbani, il Comune appella la sentenza di condanna

Il tribunale ha riconosciuto il diritto all'inquadramento superiore - oltre al diritto alle differenze retributive, maggiorate degli interessi - per 10 appartenenti alla polizia municipale

Il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, ha deciso e firmato. Il Comune è stato autorizzato a ricorrere in appello contro la sentenza della sezione Lavoro del tribunale di Agrigento. Sentenza che aveva riconosciuto il diritto all'inquadramento superiore - oltre al diritto alle differenze retributive, maggiorate degli interessi - per 10 ispettori capo della polizia municipale. L’incarico di difesa e rappresentanza del Municipio è stato conferito, sempre dal sindaco, al funzionario specialista: avvocato Rita Salvago.

Ispettori della polizia municipale, il giudice condanna il Comune

Il giudice del lavoro del tribunale di Agrigento, Alessandra Di Cataldo, aveva, nei mesi scorsi, riconosciuto il diritto all'inquadramento superiore, oltre al diritto alle differenze retributive maggiorate degli interessi, e condannando il Comune di Agrigento al pagamento delle spese giudiziali. Dieci ispettori capo della polizia municipale del Comune di Agrigento avevano proposto un ricorso, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Mario La Loggia, davanti al giudice del lavoro per il riconoscimento del diritto all'inquadramento nella categoria "D" del contratto collettivo di settore.

Gli avvocati Rubino e La Loggia hanno sostenuto che i ricorrenti, in possesso della qualifica di ispettore capo della polizia municipale, hanno svolto le mansioni di coordinamento e controllo, percependo l'indennità correlata alle mansioni. Ma il Comune di Agrigento aveva mantenuto l'inquadramento nella categoria "C" invece che nella categoria "D". Il Comune di Agrigento si era, allora, costituito in giudizio. Poi è appunto arrivata la sentenza secondo la quale i dieci ispettori capo della polizia municipale del Comune di Agrigento hanno ottenuto il riconoscimento del diritto all'inquadramento superiore, oltre che al pagamento delle differenze retributive, maggiorate degli interessi, mentre il Comune di Agrigento doveva – stando sempre alla sentenza di primo grado - pagare anche le spese giudiziali.

Ma dal Municipio, a quanto pare, non ci stanno ed è stato deciso dunque – su proposta del settore Affari legali di palazzo dei Giganti – di proporre appello, con richiesta di sospensione dell’efficacia esecutiva della sentenza, contro il pronunciamento dello scorso 18 luglio della sezione Lavoro del tribunale di Agrigento. 

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