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Si allentano gli obblighi

Covid, ecco il decreto con le nuove regole sull'isolamento dei positivi

Sarà possibile uscire di casa dopo cinque giorni, ma senza la necessità di fare un tampone. Novità anche su green pass e per i contatti stretti di chi risulta positivo

Cambiano le regole sull'isolamento per i positivi al coronavirus. Le nuove disposizioni sono state inserite nel decreto n. 162 del 31 ottobre 2022 (il così detto decreto Rave), approvato l'altro ieri dal Senato. Il testo della legge, che dovrà ora passare al vaglio della Camera, contiene alcune novità: viene infatti abolito il "tampone di fine isolamento" per chi contrae il virus e viene altresì ridotto da 10 a 5 giorni il periodo di autosorveglianza per i contatti stretti dei positivi.

Ma andiamo con ordine. Iniziando dal punto più importante. Come cambieranno le regole per chi entra in contatto col coronavirus? Oggi chi è asintomatico o non ha più sintomi da almeno due giorni, può terminare l'isolamento anche 5 giorni dopo la scoperta della positività, "purché - viene specificato nella circolare del ministero della Salute - venga effettuato un test, antigenico o molecolare, che risulti negativo, al termine del periodo d'isolamento". 

In caso di "positività persistente", è possibile comunque interrompere l'isolamento "al termine del 14° giorno dal primo tampone positivo, a prescindere dall'effettuazione del test". 

Non sarà più necessario fare il tampone

Con le modifiche inserite nel decreto Rave la durata dell'isolamento resterà la medesima, ma al termine dei fatidici cinque giorni sarà possibile uscire di casa senza fare un tampone (e dunque senza correre il "rischio", detto tra virgolette, di risultare ancora positivi). Ma queste regole saranno valide solo per gli asintomatici o anche per i sintomatici? Quest'ultimo aspetto è ancora da chiarire. 

Come detto l'ultima circolare del ministero della Salute dà la possibilità di terminare l'isolamento dopo cinque giorni solo ai soggetti "che sono sempre stati asintomatici oppure sono stati dapprima sintomatici ma risultano asintomatici da almeno 2 giorni". Sarà ancora così? Per ora sembra di sì, ma sul punto si attendono delucidazioni.  

Gli aspetti da chiarire

Il decreto che contiene le regole oggi in vigore (il dl n. 52 del 22 aprile 2021) stabilisce infatti che le "modalità attuative" delle misure sull'isolamento dei positivi vengano definite con una circolare del ministero della Salute. Al tempo stesso nel testo viene puntualizzato che "la cessazione del regime di isolamento" avviene solo con l'esito negativo di un "test antigenico rapido o molecolare". È proprio quest'ultimo il passaggio della legge che viene cancellato dal decreto Rave. Per quanto riguarda la durata della quarantena, in mancanza di altri chiarimenti, restano valide dunque le disposizioni del ministero della Salute. È però molto probabile che lo stesso ministero intervenga con una nuova circolare per chiarire la questione.

È infine doveroso fare un'altra precisazione. Il decreto in oggetto dovrà passare al vaglio del Senato ed entrerà in vigore solo il giorno successivo a quello della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (che dovrebbe arrivare entro la fine dell'anno). Non parliamo dunque di misure che sono già in vigore. 

Cosa cambierà in breve

Ricapitolando: 

  • Il decreto Rave stabilisce che non sarà più necessario fare un tampone (e risultare negativi) per uscire dall'isolamento;
  • La durata dell'isolamento resta quella stabilita dall'ultima circolare del ministero della Salute, ovvero di 5 giorni, a patto di essere stati sempre asintomatici o di non avere più sintomi da almeno due giorni. Ma su questo punto è probabile che lo stesso ministero interverrà con successivi chiarimenti. 

Ridotto il periodo di autosorveglianza per i contatti stretti

Non è tutto. Come anticipavamo all'inizio dell'articolo, il decreto Rave interviene anche sulle misure di autosorveglianza per i contatti stretti dei positivi. Oggi queste persone sono tenute a indossare la mascherina di tipo Ffp2 per 10 giorni al chiuso e dove c'è il rischio di assembramenti. Ora questo termine scende a cinque giorni. Si tratta però di una legge che non sempre viene rispettata. Sta di fatto che la maggioranza ha deciso di non abolirla del tutto, limitandosi a ridurre il periodo di autosorveglianza. 

Cade l'obbligo di green pass in Rsa e ospedali, rinviate le multe ai no vax

C'è poi un'altra novità tutt'altro che secondaria introdotta dal decreto approvato in Senato. Viene infatti abolito l'obbligo di green pass per entrare nelle Rsa e nelle strutture riabilitative e residenziali per anziani. Il certificato verde non sarà più necessario neppure nei reparti di degenza degli ospedali e nelle sale di aspetto dei pronto soccorso. Insomma i parenti dei pazienti che non hanno la carta verde ora sono riammessi in queste strutture. È stato infine deciso il rinvio delle multe per i no vax: il decreto stabilisce che sono sospese fino al 30 giugno del 2023 "le attività e i procedimenti di irrogazione della sanzione" previste dalle norme sull'obbligo della vaccinazione contro il Covid. 

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