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Cronaca

Impiantata per la prima volta al mondo una valvola aortica: salvo un 80enne

A ricevere la protesi è stato un paziente agrigentino che presentava una stenosi aortica severa non operabile per via chirurgica

Un ottantenne agrigentino è stato salvato dall'impianto, per la prima volta al mondo, all'Ismett, di una valvola aortica di nuova generazione. Valvola che è stata impiantata su un paziente che presentava una stenosi aortica severa non operabile per via chirurgica. La nuova valvola aortica con tecnologia a procedura semplificata è in grado di diminuire i tempi di ospedalizzazione dei pazienti sottoposti a procedure di cardiochirurgia mini-invasiva come la Tavi (Transcatheter Aortic Valve Implantation), migliorare la procedura di impianto e ridurre i rischi post-operatori. 

Tecnicamente, la valvola presenta una “gonnellina” esterna più alta progettata per eliminare i distacchi parziali delle protesi valvolari cardiache, ovvero il leak paravalvolare. Il sistema di introduzione consiste di una nuova guaina espandibile di basso profilo, quello di rilascio è, invece, “on-balloon” ovvero è progettato per il montaggio diretto della valvola sul pallone eliminando la necessità di allineamento della stessa durante la procedura.

“Il nuovo sistema – spiega Caterina Gandolfo, responsabile dell’unità operativa di Cardiologia interventistica dell'Ismett - di valvola espandibile con il pallone incorpora funzionalità progettate per semplificare e migliorare l'efficacia della procedura di Tavi (Transcatheter Aortic Valve Implantation)”. La Tavi è una procedura transcatetere, grazie alla quale è possibile applicare protesi cardiache in sostituzione delle valvole aortiche compromesse dalla malattia stenotica (restringimento) senza dover eseguire un intervento di chirurgia maggiore e senza dover fermare l’attività del cuore. Grazie a questa procedura, pazienti che erano ritenuti inoperabili hanno oggi una nuova speranza di cura.

"La sostituzione valvolare aortica per via percutanea ha rivoluzionato il trattamento della stenosi valvolare aortica. – sottolinea Michele Pilato, direttore del Programma di cardiochirurgia e trapianto di cuore di Ismett- Pazienti inoperabili e ad alto rischio con le tecniche chirurgiche tradizionali, hanno oggi la possibilità di un trattamento salvavita. Ricerca ed innovazione tecnologica hanno portato al design della nuova valvola, che semplifica ulteriormente la procedura. Sempre più pazienti avranno possibilità di beneficiare di tale forma di trattamento mini-invasivo, la cui evoluzione va mantenuta nel contesto di centri di eccellenza con cardiochirurgia on-site, che siano di garanzia ad appropriatezza e qualita’ del risultato finale” .

Molteplici i vantaggi per i pazienti.  “Il decorso post-operatorio potrà essere molto rapido – spiega Franco Clemenza, responsabile del Servizio di Cardiologia di Ismett -  con precoce mobilizzazione del paziente la sera stessa dell’intervento e dimissione già il giorno dopo, obiettivo fondamentale nel paziente anziano che mal tollera le lunghe ospedalizzazioni“.
 

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