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Cronaca

"Investì e uccise centauro dopo sorpasso azzardato", condannato 25enne

La vittima era il ventiseienne Leonardo Salvatore D'Alessandro: il giudice ha inflitto un anno e quattro mesi all'imputato, riconoscendo un concorso di colpa del conducente della moto

Un anno e quattro mesi di reclusione per l'accusa di omicidio stradale. Sono stati inflitti dal gup Alessandra Vella nei confronti del venticinquenne Giuseppe Alaimo, di Favara. Il processo è quello scaturito dall'inchiesta per la morte del ventiseienne di Palma di Montechiaro, Leonardo Salvatore D'Alessandro. Il giovane finì con la sua moto fuori strada e rimase ucciso nello schianto che lo ha fatto finire insieme alla sua moto Kawasaki 600 in un terreno distante alcune decine di metri dalla carreggiata.

La pena inflitta - uguale a quella proposta dal pubblico ministero Gloria Andreoli -, peraltro ridotta di un terzo per il giudizio abbreviato, è contenuta perchè il giudice, come chiesto anche dal difensore dell'imputato - l'avvocato Giuseppe Barba -, ha riconosciuto l'attenuante del "concorso colposo della vittima" che, in sostanza, avrebbe pure avuto un ruolo nella vicenda a causa di una condotta di guida imprudente, in particolare per l'elevata velocità.

Alaimo avrebbe causato lo scontro mortale, avvenuto il 29 luglio del 2017 fra il Villaggio Mosè e contrada Drasy, sulla statale 115, invadendo la corsia di marcia opposta con la sua Fiat Punto e urtando il mezzo a due ruote che precipitò oltre la carreggiata andando a sbattere con violenza contro dei paletti e una recinzione. Per il giovane non ci fu scampo e morì nell'immediatezza.

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