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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Gabrielli alla stele di Livatino e in silenzio per i vigili del fuoco morti

Il capo della polizia ha incontrato, in privato, l'ispettore capo della polizia Annalisa Cianchetti, già in servizio al commissariato di Licata e l’assistente capo Maurizio Giarratana, medaglia d’argento al valor civile

Ha reso omaggio alla stele commemorativa del giudice Rosario Livatino. Il capo della polizia di Stato, il prefetto Franco Gabrielli, quale prima tappa del suo ritorno ad Agrigento, ha reso onore al "giudice ragazzino". In Questura - prima dell'intitolazione al commissario capo Beppe Montana - ha incontrato, in privato, l'ispettore capo della polizia Annalisa Cianchetti, già in servizio al commissariato di Licata e l’assistente capo Maurizio Giarratana, medaglia d’argento al valor civile.

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Alla giornata commemorativa hanno partecipato, oltre ai familiari del funzionario scomparso, anche la moglie del prefetto Antonio Manganelli, già capo della polizia; Tina Montinaro, moglie di Antonio: uno degli agenti della polizia componenti della scorta del giudice Falcone.

Questura intitolata a Beppe Montana

Dopo un minuto di silenzio in ricordo dei due vigili del fuoco scomparsi nella serata di ieri nel corso dell’esplosione registratasi a Catania, sono intervenuti il questore Maurizio Auriemma, il sindaco Calogero Firetto, Gigi Montana che è il fratello di Beppe, il procuratore della Repubblica Luigi Patronaggio, il presidente della Consulta provinciale studentesca e due studenti che hanno letto dei brani sulla Palermo degli anni ‘80.

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Il momento più significativo dell’intera manifestazione è stata sicuramente la cerimonia di scopertura della targa di intitolazione del palazzo sede della Questura a Beppe Montana, con la relativa benedizione da parte del cappellano provinciale della polizia don Antonino Lalicata.

Nell’atrio della Questura, si è proceduto all’annullo filatelico, da parte di Poste Italiane, di un francobollo dedicato a Beppe Montana. E poi al termine, in piazza Vittorio Emanuele, ai piedi di una magnolia piantumata dal Comune di Agrigento in ricordo delle vittime di mafia, idealmente legata all’ “Albero Falcone”, è avvenuta la scopertura di un cippo, da parte di due studenti. Sul cippo - voluto e fatto realizzare dal Libero consorzio comunale - c'è una targa con la significativa frase di Peppino Impastato: “La mafia uccide, il silenzio pure”. Sono stati tre alunni delle quinte classi dell’istituto comprensivo “Agrigento Centro” a scoprire, stamani, il cippo - realizzato dal Libero consorzio comunale di Agrigento - con su incisa la frase di Peppino Impastato. La manifestazione è stata ideata dall’ex Provincia per celebrare la “Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie”. L’iniziativa, inoltre, ha contribuito a valorizzare il decoro urbano della città: è stata, infatti, valorizzata un’aiuola del centro storico da anni abbandonata. Lo spazio è stato abbellito con un suggestivo recinto in legno e delimitato da una elegante cordicella. Al centro il cippo in pietra ed un albero di Magnolia, donato dal Comune di Agrigento, che rimanda all’albero commemorativo dedicato a Giovanni Falcone.

L'intitolazione della Questura al commissario capo Beppe Montana è stata resa possibile grazie alla collaborazione del prefetto di Agrigento, della Questura di Palermo, del commissario straordinario del Libero consorzio comunale, proprietario dell’edificio sede della Questura, del Comune di Agrigento, della cooperativa sociale “Temenos” e dell’Accademia di Belle Arti di Agrigento che ha realizzato la targa marmorea a ricordo di Beppe Montana e quella apposta sul cippo commemorativo delle vittime di mafia.  

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