Sciacca, attività chirurgica "Giovanni Paolo II": rassicurazioni direttore Unità anestesia e rianimazione

«Non solo l’attività chirurgica in emergenza ma anche quella soggetta a programmazione nel presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Sciacca è garantita secondo criteri di efficienza e di tempestività».

Lo afferma in una nota il direttore dell’Unità operativa di anestesia del Distretto ospedaliero Ag2, Francesco Petrusa, secondo il quale «il conferimento urgente di nuovi incarichi a tempo determinato da parte della Direzione generale dell’Asp di Agrigento a due specialisti in anestesia e rianimazione consentirà già dalla prossima settimana di poter rispettare appieno il modello organizzativo aziendale che prevede uno standard di dieci sedute operatorie settimanali».

A conferma delle dichiarazioni di Petrusa è intervenuta anche la dirigente dell’Area del personale dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, Loredana Di Salvo, la quale ha reso noto che nel Distretto ospedaliero Sciacca-Ribera, a seguito di una graduatoria ad evidenza pubblica per effetto della quale sono state ricevute 79 domande di partecipazione, un medico anestesista è stato immesso in servizio già dallo scorso 5 febbraio. Esaurita la prima graduatoria, l’area del personale ha di recente pubblicato un nuovo avviso di selezione affidando un ulteriore incarico ad una professionista che, al termine delle visite mediche ed al parere di idoneità espresso dal medico competente, prenderà immediatamente servizio. 

Nei giorni scorsi, la Direzione Asp aveva disposto un provvedimento in funzione del  quale i dirigenti medici di anestesia del presidio di Ribera andavano ad integrare temporaneamente l’organico di Sciacca secondo le modalità operative più opportune decise dalla Direzione sanitaria di presidio. Il provvedimento, reso possibile dalle direttive dell’Assessorato regionale alla Sanità che prevedono l’attuazione di sinergie operative fra presidi attivando compiutamente il modello degli “ospedali riuniti Sciacca-Ribera”, giungeva ad assicurare la continuità delle prestazioni chirurgiche presso il “Giovanni Paolo II” in attesa del previsto aumento d’organico che verrà garantito dallo sblocco regionale delle procedure concorsuali.