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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Droga e banconote false, l'agrigentino Scarpato al gip: «Io all'oscuro di tutto»

L'agrigentino arrestato la notte del 9 giugno scorso dalla Squadra Mobile di Agrigento, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Rimini, è comparso dinnanzi al gip del Tribunale di Agrigento per l'interrogatorio di garanzia

Emanuele Scarpato ha respinto tutte le accuse. L'agrigentino arrestato la notte del 9 giugno scorso dalla Squadra Mobile di Agrigento, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Rimini, è comparso dinnanzi al gip del Tribunale di Agrigento per l'interrogatorio di garanzia.

"Non sono a conoscenza di banconote false – ha detto Scarpato al giudice - . Ho lavorato in diversi locali a San Marino, ma non so nulla circa la 'neve' che girava al Coconuts". 

L’agrigentino era stato arrestato insieme ad altre 28 persone nell'ambito dell'operazione antidroga denominata "Titano". Gli indagati, italiani e stranieri, sono accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, spendita di banconote false, estorsione e porto abusivo di armi. 

Al centro dell'inchiesta una discoteca sul lungomare di Rimini dove lavorava Scarpato, frequentata da giovani agrigentini, che è stata chiusa per 30 giorni dal questore a seguito di spaccio e frequenti risse al suo interno. Il difensore dell'agrigentino, l'avvocato Daniele Re, ha presentato istanza di riesame al il Tribunale della libertà di Bologna.

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