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Cronaca

Ben 54 insegnanti trasferiti con la legge 104, la polizia esamina le pratiche

Il dirigente della Digos: "L'anno scolastico in corso ha fatto registrare il 100 per cento dei trasferiti, nell'ambito della scuola primaria, con la '104'"

Se non è un record poco ci manca. Su 54 insegnanti della scuola primaria trasferiti nell'Agrigentino, per l'anno scolastico 2017-2018, tutti 54 hanno usufruito della legge 104. Inchieste, arresti e processi - di fatto - non hanno determinato alcun cambiamento. Gli investigatori - i poliziotti della Digos della Questura di Agrigento in prima linea - stanno esaminando le pratiche degli ultimi trasferimenti. Perché appunto su 54 insegnanti trasferiti tutti hanno dichiarato di avere un handicap o di accudire un familiare. Del "caso" Agrigento e delle storture che hanno portato all'inchiesta "La carica delle 104", così come di questi ultimissimi trasferimenti ottenuti tutti grazie alla legge 104, si è occupata oggi la trasmissione "La vita in diretta" di Rai Uno.

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"La nostra indagine doveva servire per sistemare un po' le cose ma sembra che tutto sia caduto nel nulla" - ha dichiarato, ai microfoni de "La vita in diretta" il vice questore Carlo Mossuto, attuale capo di Gabinetto della Questura di Agrigento, - . Mossuto era, quando partì l'inchiesta "La carica delle 104", il dirigente della Digos.

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"L'anno scolastico 2017-2018 in corso ha fatto registrare il 100 per cento dei trasferiti, nell'ambito della scuola primaria, con la '104'. Su 54 docenti trasferiti, 54 sono titolari di '104'" - ha spiegato, sempre ai microfoni de "La vita in diretta", il vice questore Patrizia Pagano, dirigente della Digos che concluse con 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 7 ai domiciliari e 5 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria l'inchiesta "La carica delle 104". Perché l'inchiesta è durata 4 anni, 300 gli indagati. E le prime condanne sono arrivate lo scorso mese.

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"Legge di grande civiltà e va difesa da chi ne abusa - è stato evidenziato durante la trasmissione televisiva - . Bisogna anche licenziare chi ne abusa". E' stata raccontata anche la storia di Antonella Zambito, mamma di Andrea che è affetto da una malattia neurodegenerativa. Antonella Zambito, per poter prendersi cura del figlio, ha chiesto di poter insegnare nella città dove vive, ma i finti invalidi e i loro parenti l'hanno scavalcata in graduatoria. "Queste persone abusando hanno sicuramente tolto a me, madre, docente, che deve assistere un figlio disabile grave, la possibilità di potere stare accanto a mio figlio e poterlo accudire 24 ore su 24 - ha detto, ai microfoni de 'La vita in diretta', Antonella Zambito che per insegnare dovrebbe percorrere 300 chilometri al giorno - . Ogni giorno sono posta davanti ad una scelta: accudire mio figlio o andare a lavorare e quindi abbandonarlo". Antonella Zambito riesce a prendersi cura del figlio grazie ad un provvedimento straordinario dell'ufficio scolastico regionale, ma dal prossimo anno potrebbe non bastare. Ed ecco perché Antonella Zambito chiede più controlli: "Non si dovrebbe abusare di una legge nobile - ha spiegato - . La legge è stata creata per tutelare e prestare attenzione alle situazioni reali di disabiltà. Ogni abuso deve essere punito e servono delle leggi".  

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