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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Ventotto anni da pendolare, il giudice: "L'insegnante va trasferita nell'Agrigentino"

Il tribunale ha accolto il ricorso di una docente di scuola primaria - rappresentata dall'avvocato Elisabetta Fragapane - che protestava contro l’illegittimo rigetto della sua domanda di trasferimento interprovinciale per l'anno scolastico 2018

Per 28 anni ha vissuto la vita di pendolare. Adesso, grazie al giudice del lavoro di Termini Imerese ha ottenuto il trasferimento nella propria provincia di residenza: Agrigento. E' il caso di una insegnante.  

Il giudice del lavoro di Termini Imerese, Chiara Gagliano, ha accolto il ricorso di una docente di scuola primaria - rappresentata dall'avvocato Elisabetta Fragapane - che protestava contro l’illegittimo rigetto della sua domanda di trasferimento interprovinciale per l'anno scolastico 2018. Rigetto che era stato giustificato dall'amministrazione scolastica invocando la previsione di un illegittimo accantonamento dei posti per la mobilità del personale docente, educativo e Ata per l’anno scolastico 2017/2018, prorogato anche per quello successivo in favore dei neo-assunti e di coloro che, già titolari in una provincia, avevano chiesto un semplice trasferimento all'interno della stessa provincia.

Con questa previsione contrattuale e regolamentare, la docente con ben 30 anni di servizio fuori dalla provincia agrigentina di residenza, sarebbe stata definitivamente preclusa la possibilità di lavorare a breve distanza da casa, costretta ad un eterno pendolarismo, poichè ogni anno altre categorie di docenti avrebbero avuto la priorità nell'assegnazione delle cattedre. Uno stato di fatto che non trova giustificazione in nessuna legge sovraordinata al contratto collettivo o all'ordinanza ministeriale, ma che ha posto i docenti in una posizione totalmente svantaggiata, nonostante l'elevatissimo punteggio vantato, rispetto ad altri docenti molto più giovani, anche neo-assunti. 

Il giudice del lavoro di Termini Imere, accogliendo il ricorso dell'insegnante, ha ordinato al Miur di trasferire la docente dalla provincia di Palermo ad uno degli ambiti territoriali ricompresi nella provincia di Agrigento: "... secondo l’ordine indicato nelle preferenze espresse nella domanda di mobilità, nel rispetto delle graduatorie e tenuto conto del punteggio dalla medesima posseduto ...". 

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