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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Innovazione tecnologica per lo sviluppo competitivo, seminario al Cupa

Ad introdurre l’incontro, che si è svolto ad Agrigento presso l’Aula magna “Luca Crescente” del...

La Fondazione Magna Grecia in collaborazione con Fastweb, il Consorzio universitario della Provincia di Agrigento, il Comitato parlamentari per l'innovazione tecnologica e lo sviluppo sostenibile, la Camera di commercio di Agrigento e Confindustria Agrigento, hanno organizzato un convegno sul tema “Innovazione tecnologica e sviluppo del territorio: Digital divide ed accesso alla rete”.

Ad introdurre l’incontro, che si è svolto ad Agrigento presso l’Aula magna “Luca Crescente” del Consorzio universitario di Agrigento, è stato il deputato Vincenzo Fontana, consigliere d’amministrazione della Fondazione Magna Grecia. “L'innovazione tecnologica – ha detto Fontana - è oggi condizione strategica per lo sviluppo competitivo non più dei singoli soggetti economici ma dell'intero sistema territoriale. Non è un caso, infatti, che la promozione, la valorizzazione e la diffusione della ricerca e dell' innovazione per la competitività siano state indicate come priorità nel quadro strategico nazionale per la politica regionale di sviluppo 2007-2013. E non è un caso – ha aggiunto il parlamentare agrigentino del Pdl - che abbiamo scelto questa sede per il nostro incontro, atteso che le università hanno la possibilità di sviluppare e trasferire direttamente tecnologie e soluzioni innovative per le realtà territoriali”.

“Se lo sviluppo del territorio – ha sottolineato il rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla - è dunque divenuto l'obiettivo principale sul quale far convergere competenze e nuove opportunità, nel quadro contemporaneo delle politiche di sviluppo locale, le Università sono chiamate ad assolvere alcuni compiti essenziali, tra i quali quello di garantire una partecipazione attiva alle traiettorie di sviluppo del contesto territoriale in cui queste si trovano ad operare”.

Della necessità di definire “un nuovo paradigma che vede la carta come un’eccezione” ha parlato Roberto Scrivo, direttore delle relazioni istituzionali di Fastweb

“In questa direzione, l'intelligenza territoriale – ha aggiunto Nino Foti, presidente Fondazione Magna Grecia - favorisce un'organizzazione innovativa, di rete, delle informazioni e delle conoscenze utili per lo sviluppo e la competitività di un territorio”.

“Si tratta – per Mario Tassone, consigliere di amministrazione Fondazione Magna Grecia - di una componente sociale, che agisce sulla base delle conoscenze e delle risorse umane disponibili sul territorio, al fine di raggiungere scopi e obiettivi condivisi dalla comunità. Ma si occupa anche di valorizzare le risorse, estendendone la consapevolezza attraverso forme di comunicazione che coinvolgono i diversi soggetti attivi locali.  Una differenza che nasce dal diverso modo di concepire il bene pubblico, quindi da un fattore culturale, e che vuole trovare il modo di rispondere ai diversi bisogni senza sfruttare o inaridire le risorse territoriali, ma al contrario valorizzandole”.

Hanno animato il dibattito Giuseppe Catanzaro, presidente Confindustria Agrigento, Calogero Firetto, sindaco Porto Empedocle e Vittorio Messina, presidente Camera Commercio Agrigento. In tutti gli interventi si è parlato della necessità di un processo innovativo teso a sviluppare l'intelligenza territoriale e, quindi, a raccogliere informazioni e dati, a utilizzare strumenti per la loro analisi e diffusione, con l'obiettivo di accrescere il livello di conoscenza delle persone e delle organizzazioni, e utilizzare questa opportunità nella ricerca di strategie per lo sviluppo.

“Agire in questa direzione – ha spiegato Silvano Moffa, presidente Copit e presidente della commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati - significa intervenire in modo diretto sulla qualità della vita e sul futuro dei cittadini, offrendo un’opportunità di crescita alle imprese e a tutto il sistema produttivo”.

Ha tenuto le conclusioni Mario Valducci, presidente della commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei deputati. “Troppe persone vivono ancora oggi – ha detto Valducci - in una condizione di vero e proprio ‘apartheid digitale’, che significa disparità d’accesso alla vita, alle informazioni, alle opportunità del nuovo Millennio. La libertà di accesso alle nuove tecnologie rappresenta, allora, una sfida di crescita sociale e di democrazia. Inoltre, la diffusione di Internet come tecnologia sociale significhi far crescere la qualità della vita, la coesione territoriale, la forza di inclusione  di una comunità”.

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