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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Porto Empedocle

"Ingerì ovuli di eroina ma non era destinata allo spaccio", assolto quarantunenne

Rosario Restivo fu fermato dai poliziotti insieme a due persone, i controlli in ospedale confermarono i sospetti

Assoluzione perché il fatto non sussiste: il giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Gianfranca Claudia Infantino, ha scagionato Rosario Restivo, 41 anni, di Porto Empedocle, accusato di detenzione ai fini di spaccio di droga. L’uomo, il 9 ottobre del 2015, era stato arrestato dai carabinieri.

Il controllo era scattato all’arrivo di un pullman, a Licata, proveniente da Palermo. Alla vista dei militari, Restivo ed altre due persone che si trovavano insieme a lui, avrebbero assunto un atteggiamento sospetto che ha spinto i militari ad eseguire una perquisizione. Uno dei due è stato denunciato in quanto trovato in possesso di mezzo grammo di eroina e 2 grammi di marijuana, mentre l’altro - un carpentiere di Licata - è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Agrigento per aver violato l’obbligo di dimora nel comune di Licata cui era sottoposto.

Restivo, invece, è stato accompagnato all’ospedale “San Giacomo d’Altopasso” di Licata per essere sottoposto ad accurati accertamenti sanitari. I controlli hanno permesso di riscontrare nel corpo di Restivo la presenza di due ovuli, che aveva precedentemente ingerito, contenenti 5 grammi di eroina pura. Per l’uomo è scattato l’arresto. Il pubblico ministero, al termine della requisitoria, ne aveva chiesto la condanna a due anni di reclusione.

“Non c’è alcun elemento – ha detto, invece, il suo difensore, l’avvocato Salvatore Collura – in base al quale desumere che il possesso fosse finalizzato allo spaccio e non al semplice consumo personale”.

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