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Martedì, 23 Aprile 2024
Sanità / Sciacca

Resta incinta nonostante la sterilizzazione tubarica, Asp e medico condannati a pagare

L'azienda sanitaria provinciale ha messo in liquidazione il 50 per cento del risarcimento danni stabilito, con sentenza esecutiva, dal tribunale. Il pronunciamento è stato però già impugnato dinanzi la Corte d'appello di Palermo

E' stata sottoposta, ma inutilmente, a sterilizzazione tubarica isteroscopica. Dopo due interruzioni volontarie di gravidanza, una donna - nel dicembre del 2012 - si sottopose, poiché intollerante a terapia anticoncezionale, a sterilizzazione tubarica isteroscopica con metodo Essure. Un intervento (si procede alla chiusura delle tube) che però non servì a nulla: la donna rimase, infatti, incinta. Per "colpa medica", l'ex paziente del reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell'ospedale "Giovanni Paolo II" di Sciacca - nell'aprile del 2014 - chiese, all'Asp di Agrigento, il risarcimento dei danni. Un anno dopo, la donna chiese al tribunale di Sciacca la nomina di un consulente tecnico d'ufficio per accertare i profili di responsabilità per la ritenuta errata condotta dei sanitari. Nel giugno del 2016, l'Asp di Agrigento e un medico dell'ospedale di Sciacca sono stati citati in giudizio. Venivano chiesti, dall'ex paziente, complessivi 50 mila euro. Nel marzo di quest'anno, il tribunale di Sciacca ha parzialmente accolto l'istanza di risarcimento della donna. 

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L'azienda sanitaria provinciale, in solido con il medico di Sciacca, è stata condannata al pagamento 7.746 euro a titolo di risarcimento danni, oltre ad interessi, e alla refusione delle spese di lite quantificate in 2.417 euro. Il caso è finito - dopo il ricorso della compagnia di assicurazione che tutela il medico - davanti la Corte d'appello di Palermo. L'udienza è stata fissata per il 3 ottobre. L'Asp, per intanto, sta procedendo alla liquidazione del 50 per cento del dovuto, in esecuzione della sentenza del tribunale di Sciacca che è munita di formula esecutiva. Quindi all'ex paziente del "Giovanni Paolo II" verranno liquidati - il provvedimento è stato già firmato - 3.883,50 euro per risarcimento danni. In caso di esito favorevole all'Asp, nel giudizio d'appello, l'azienda - è stato esplicitamente previsto - provvederà al recupero delle somme corrisposte e non dovute. 

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