Il giudice non deposita la sentenza sul caso Chiara La Mendola, il sottosegretario alla Giustizia: "Fatto grave su cui ci saranno verifiche"
La ragazza è morta il 30 dicembre del 2013 a causa di un incidente stradale provocato da una buca per il quale sono stati condannati due dirigenti del Comune in primo grado e in appello: niente motivazioni dopo 2 anni e risarcimento "congelato"
Da due anni la famiglia di Chiara La Mendola, giovane di Agrigento deceduta a seguito di un incidente stradale a dicembre del 2013, attende il deposito delle motivazioni della sentenza che ha visto la condanna di due tecnici comunali che non avrebbero vigilato e segnalato il dissesto stradale. La giovane perse il controllo dello scooter a causa di una buca profonda 12 centimetri, e perse la vita nella caduta.
La famiglia teme il rischio prescrizione per un procedimento che di fatto è bloccato. Dai 90 giorni per il deposito delle motivazioni, sono passati due anni: "Sui tempi del processo ci ha messo mano la riforma Cartabia, ritenevamo che altre dovevano essere le riforme. Prendo atto ora di questo caso, un fatto evidentemente molto grave e che farò verificare dalle strutture ministeriali", ha detto il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro. Sul tema è intervenuto anche il senatore Salvo Sallemi che ha preannunciato una interrogazione al Ministero della Giustizia.