Giovane gravemente ferito dopo incidente con lo scooter: assolto ex commissario Provincia
L'83enne Benito Infurnari era accusato di lesioni personali colpose dopo le denunce di un ragazzo che sosteneva di essere caduto a causa delle pessime condizioni del fondo stradale
Assoluzione perchè il fatto non sussiste: il giudice di pace ha prosciolto l’ex commissario straordinario dell’ex Provincia regionale, Benito Infurnari, finito a processo per l’accusa di lesioni personali colpose in seguito a un incidente stradale nel quale un centauro all'epoca minorenne era rimasto gravemente ferito dopo essere caduto dallo scooter. Il processo era scaturito dalle denunce del centauro che sosteneva di avere avuto l'incidente a causa delle pessime condizioni del manto stradale.
All’esperto burocrate di Racalmuto, adesso 83enne, in particolare si contestava "di non avere messo in sicurezza la strada provinciale 68, indicata come via Nereo del Comune di Porto Empedocle”. La strada era al buio, aveva un fondo sconnesso e “non c’era alcun segnale di pericolo”.
Per questo, secondo la versione iniziale della procura, il ragazzino, nel 2014, a bordo di uno scooter sarebbe caduto nonostante le velocità moderata battendo il volto per terra e provocandosi gravi traumi e diverse fratture al setto nasale e alla mandibola oltre alla perdita di due incisivi e svariati ematomi.
Lo stesso pubblico ministero Salvatore Caradonna aveva chiesto l'assoluzione sostenendo che, durante il lungo e articolato dibattimento, non fosse stata raggiunta la prova certa della responsabilità dell'imputato. Conclusioni a cui si era opposta il legale di parte civile Floriana Salamone che aveva chiesto al giudice la condanna e il risarcimento.
Il difensore di Infurnari, l'avvocato Daniela Posante, aveva sottolineato che, non è mai stato individuato neppure lo scooter con cui si era verificato l'incidente e che la vittima, sul punto, aveva dato tre versioni diverse dato che la polizia era intervenuta solo dopo che il mezzo era stato rimosso. Il legale aveva, inoltre, sostenuto che l'eventuale responsabilità non poteva essere ricondotta all'organo politico ma ai responsabili degli uffici che si occupavano della gestione delle strade provinciali.