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Cronaca Licata

Inchiesta "Sorella sanità", fra gli indagati anche il deputato Carmelo Pullara: "Estraneo ai fatti"

Il licatese è accusato di turbativa d'asta perché avrebbe chiesto un favore per una ditta al direttore generale dell'Asp di Trapani Fabio Damiani, in cambio di un sostegno alla nomina di quest'ultimo ai vertici dell'ufficio sanitario

Tra gli indagati nell'operazione "Sorella sanità" della Guardia di finanza di Palermo, anche il deputato regionale di Licata, Carmelo Pullara, 48 anni, del centrodestra, dei Popolari e autonomisti, che non è tra i dodici destinatari delle misure cautelari. Accusato di turbativa d'asta perché avrebbe chiesto un favore per una ditta al direttore generale dell'Asp di Trapani Fabio Damiani, in cambio di un sostegno alla nomina di quest'ultimo ai vertici dell'ufficio sanitario. Pullara è vice presidente della Commissione Salute e servizi sociali e sanitari dell'Ars e componente dell'Antimafia regionale. "Estraneo ai fatti e non ho ricevuto alcun avviso di garanzia" - chiarisce, con un comunicato stampa, il deputato regionale Carmelo Pullara - . 

Sono complessivamente 23 gli indagati - 18 persone fisiche e 5 giuridiche - nell'inchiesta. 

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Il deputato Pullara è indagato - assieme al dg Asp di Trapani, Damiani, e all'agrigentino Salvatore Manganaro -  "per avere turbato la gara in favore delle imprese (omissis) mediante promesse, doni, collusioni e mezzi fraudolenti". "Damiani e Manganaro anche mediante - scrive il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo, Claudia Rosini, - un accordo occulto in esecuzione del quale stabilivano l’ordine di aggiudicazione dei lotti in gara in favore delle imprese i cui referenti avevano loro promesso e corrisposto denaro e utilità a titolo di corruzione. Damiani e Manganaro anche mediante un accordo occulto stretto con soggetti la cui identificazione è tuttora in corso, in esecuzione del quale Damiani - scrive il gip - attribuiva alla offerta presentata da una impresa un punteggio pari o comunque prossimo al massimo coefficiente, del tutto arbitrariamente ed indipendentemente dall’effettivo pregio delle offerte presentate. Damiani, Manganaro e Pullara (anche quale deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana, componente della commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia, componente della commissione VI Salute, Servizi Sociali e Sanitari, nonché referente di Manutencoop), anche mediante accordi occulti in esecuzione dei quali - prosegue l'accusa il gip - lo stesso Damiani attribuiva alla offerta presentata dalla Manutencoop, un punteggio pari o comunque prossimo al massimo coefficiente, del tutto arbitrariamente ed indipendentemente dall’effettivo pregio delle offerte presentate". Al direttore generale dell'Asp di Trapani e al deputato Carmelo Pullara, il magistrato contesta anche l'aggravante "di avere commesso il fatto con abuso dei poteri e con violazione dei doveri inerenti alle pubbliche funzioni". 

Ecco tutti i nomi degli indagati 

Il deputato Carmelo Pullara: "Estraneo ai fatti"

"Leggo stamani che sarei “indagato a piede libero per avere turbato un pubblico incanto”.Vorrei precisare che ad ora non ho ricevuto nulla e qualora dovessi ricevere qualche comunicazione giudiziaria la mia fiducia nella istituzione magistratura mi consentirebbe di viverla serenamente, come già fatto in precedenza dove il pallone mediatico, anche oggi gonfiato ed in tal senso nei siti on-Line che riportano la notizia che mi riguarda sono inseriti video che nulla hanno a che vedere con la mia persona, si è sgonfiato alla luce di fatti riscontri accertamenti e serenità di valutazione". Ad affermarlo è l'onorevole Carmelo Pullara Presidente del gruppo parlamentare Popolari e Autonomisti all’Ars.

"Nel merito, - spiega Pullara- senza dire nulla che possa intralciare le indagini in corso, voglio solo precisare che non mi sono mai interessato di procedere di gara salvo quando dovuto nell’espletamento delle mie funzioni professionali di dirigente Asp e non mi pare sia questo l’argomento. Certo non posso che notare che ogniqualvolta il mio nome riprende quota politicamente e se ne parla per occupare qualche posizione più alta qualcosa tenta di stopparlo. Ebbene continuerò determinato per la mia strada certo delle mie azioni sempre improntate alla legalità ed alla fiducia nella magistratura. Da ultimo – conclude Pullara - per quanto attiene alla mia permanenza all’interno della Commissione Antimafia, da dove mi ero autosospeso qualche mese a seguito di una brutta vicenda che per fortuna mi ha solo sfiorato per rientrare non appena la vicenda ha avuto uno sviluppo positivo, valuterò di concerto con il presidente Fava il da farsi al fine di salvaguardare le istituzioni che non devono mai essere sporcate inficiandone il giudizio della gente".

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