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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Braccianti schiavizzati in campagna, chieste 6 condanne in appello

L’accusa chiede che venga confermata la sentenza di primo grado

Chiesta - in corte d'Assise d'appello di Palermo - la conferma della condanna dei sei imputati coinvolti nell’inchiesta anticaporalato denominata “Ponos”, condotta dai carabinieri di Agrigento nel 2019. 

L’accusa chiede che vengano confermate le condanne inflitte in primo grado: si tratta di Vera Cicakova, 60 anni e la figlia Veronica Cicakova (condannate in primo grado rispettivamente a anni e 10 mesi e 7 anni e 4 mesi); Giovanni Gurrisi, 42 anni di Agrigento (condannato in primo grado a tre anni); Emiliano Lombardino, 42 anni di Agrigento (condannato in primo grado a due anni e quattro mesi); Neculai Stan, 63 anni (condannato in primo grado a tre anni). Nell’inchiesta erano coinvolti anche Rosario Ninfosì, 52 anni di Palma di Montechiaro (che ha patteggiato la pena) e Vasile Mihu di 43 anni che ha scelto invece la via del processo con rito ordinario. 

L’inchiesta in un primo momento era stata coordinata dalla Procura di Agrigento con il pm Gloria Andreoli e poi passata per competenza alla Procura Distrettuale. L'indagine ha svelato l’esistenza di una complessa organizzazione che sfruttava senza scrupoli manodopera extracomunitaria per lavori agricoli: caporalato vero e proprio.

Il 30 settembre sarà il momento in cui la difesa, composta dagli avvocati Giovanni Pace, Daniele Re, Michele Musotto, Salvatore Loggia, prenderà la parola. 


 

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