Inchiesta Kerkent, il gip boccia l'istanza: "Non può andare a messa"
Sergio Cusumano si trova ai domiciliari e non in carcere per ragioni di salute
"La partecipazione alla messa domenicale non è compatibile con le esigenze cautelari. In ogni caso, ove richiesto, si potrebbe autorizzare un sacerdote a fare ingresso nella sua abitazione". Il gip di Palermo, Walter Turturici, boccia così la richiesta del legale di Sergio Cusumano, 53 anni, arrestato lo scorso 4 marzo nella maxi inchiesta Kerkent con l'accusa di essere uno dei principali "collaboratori" del boss Antonio Massimino che avrebbe cercato di rimettere in piedi la famiglia mafiosa di Agrigento, dopo anni trascorsi in carcere, organizzando un vasto traffico di droga, che serviva come fonte di finanziamento, del quale Cusumano avrebbe fatto parte.
Il cinquantenne si trova ai domiciliari e non in carcere per ragioni di salute.
Il suo difensore, l'avvocato Salvatore Pennica, già nei mesi scorsi aveva provato a fargli ottenere un permesso per consentirgli di partecipare alla messa di Pasqua.
Richiesta bocciata anche per un altro indagato dell'inchiesta Kerkent. Si tratta di Gabriele Miccichè, 29 anni, che chiedeva l'autorizzazione a uscire dalla propria abitazione, per un'ora al giorno, per svolgere attività motoria avendo la necessità di perdere peso. Il suo legale, l'avvocato Salvatore Pennica, aveva provato pure, a Pasqua, a fargli avere un permesso per andare a messa ma il giudice per le indagini preliminari, anche per lui, come per altri, aveva rigettato la richiesta. In questa circostanza il giudice, come sottolineato dal pm, rappresenta l'assenza di «qualsiasi riscontro medico».