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L'analisi

L'inchiesta sugli oltre 30 chili di cocaina purissima sequestrati, Vella: "Cosa Nostra arranca, ma certi mercati non muoiono perché non c'è più un player"

Il procuratore capo: "Teniamo gli occhi aperti anche in vista di Agrigento 2025 dove le previsioni sono 2 milioni di turisti in questa città". Il capo della Squadra Mobile, Giovanni Minardi: "Potrebbe trattarsi di gente, ritenuta di fiducia, che anche solo per il singolo compenso sia stata incaricata da una struttura più importante di accollarsi i rischi del trasporto"

"Una mera prestazione di servizio ad hoc". Sembrerebbe essere proprio questa una delle valutazioni che è in corso d'opera, da parte della Squadra Mobile e della Procura della Repubblica di Agrigento, per il caso dell'arresto del quarantaduenne di Realmonte Giuseppe Neri che è stato trovato in possesso di oltre 30 chili di cocaina purissima. 

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"Potrebbe trattarsi di gente, ritenuta di fiducia, che anche solo per il singolo compenso sia stata incaricata da una struttura più importante di accollarsi i rischi del trasporto. Quindi non necessariamente potrebbe trattarsi di un soggetto facente parte di un'organizzazione" - ad analizzare i dettagli e i possibili risvolti, durante la conferenza stampa svolta in Questura, è stato il dirigente della Squadra Mobile, il vice questore aggiunto Giovanni Minardi - . 

Determinante è stato il lavoro di coordinamento e controllo fra i poliziotti della sezione Volanti e la stessa Squadra Mobile. Ma non è stato l'unico controllo. "Ne parliamo oggi di questo controllo su questa macchina perché è andato bene - ha continuato Minardi - . Ma sono migliaia le macchine controllate, verifiche che però sono andate male". 

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"Quello che i numeri raccontano è che questa città ha capacità di investimento su questo mercato - ha chiarito il procuratore capo, facente funzioni, Salvatore Vella - . La cocaina si paga! Dobbiamo tenere gli occhi aperti, sappiamo che Cosa Nostra siciliana ha fatto dei passi indietro in questi ultimi anni, ma certi mercati criminali non muoiono perché muore un player del mercato perché sono traffici illeciti. Teniamo gli occhi aperti anche in vista di Agrigento 2025 dove le previsioni sono 2 milioni di turisti in questa città - ha continuato Vella - e quindi bisogna tenere gli occhi aperti". 

Fra i dati allarmanti emersi durante la conferenza stampa anche il fatto che in questa provincia c'è gente che investe circa 2 milioni di euro in cocaina. "Due milioni di euro in contanti" - ha rimarcato il procuratore Vella - . "Abbiamo fatto operazioni in passato, anche a Lampedusa, e dobbiamo comprendere che questa provincia ha queste potenzialità criminali"   

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Non c'è certezza, ed è emerso chiaramente durante la conferenza stampa svolta in Questura, che quegli oltre 30 chili di cocaina purissima fossero destinati a questa provincia. Potrebbero essere stati, anche se appare difficile, soltanto di passaggio. "Forse una parte era destinata qua, forse era soltanto un attraversamento" - ha ipotizzato il dirigente della Squadra Mobile - . 

Certo, inoltre, secondo il procuratore capo facente funzioni Salvatore Vella, che i 30 chili di cocaina purissima sequestrata nella notte fra domenica e lunedì non sia stata ripescata, contrariamente a quanto avvenne a Lampedusa, in mare. "Sono altri canali!". 

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A congratularsi con la Squadra Mobile e le Volanti, per il maxi sequestro di cocaina purissima, è stato il questore Emanuele Ricifari e il suo vicario Francesco Marino. "E' un risultato di assoluto rilievo che conferma il fatto che ad Agrigento non c'è solo l'immigrazione. Tutta la provincia - ha spiegato, durante la conferenza stampa, il vicario Marino - rimane sempre crocevia di traffici illeciti di spessore non indifferente. Episodi come quest'ultimo dimostrano che i traffici continuano e non si può abbassare la guardia perché significherebbe lasciare in mano alle organizzazioni malavitose i traffici di decine e decine, se non centinaia, di migliaia di euro che andrebbero poi a rifornire le casse delle organizzazioni criminali". 

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