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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Appicca il fuoco e resta ad ammirare lo "spettacolo", inseguito e bloccato è stato trovato con pistola e fucile illegale: arrestato pastore

Il trentaduenne di Santa Elisabetta è risultato essere in possesso di una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa, dotata di due caricatori con complessivi 14 proiettili, di 2 coltelli a serramanico e di un fucile da caccia che sostiene d'aver trovato in campagna

Lo hanno notato perché era fermo, sul ciglio della strada, ad ammirare il fuoco che aveva appena fatto divampare. Alla vista della pattuglia dei carabinieri, il trentaduenne di Santa Elisabetta è risalito in auto ed è scappato. Mentre veniva inseguito da uno dei carabinieri, l'altro militare si prodigava - con l'estintore in dotazione - per circoscrivere l'incendio. L'inseguimento del piromane s'è concluso dopo circa 10 chilometri quando, nei pressi di Raffadali, l'uomo è stato fermato. A farlo è stato il maresciallo capo Vincenzo Merlino, comandante della stazione di Sant'Angelo Muxaro che, da solo, è riuscito ad immobilizzarlo, riuscendo a vincerne la resistenza. Il 32enne che aveva appiccato il fuoco in contrada Giardinello, fra Sant'Angelo Muxaro e Raffadali, è stato perquisito ed è stato trovato in possesso di una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa e punzonata, dotata di due caricatori con complessivi 14 proiettili, 2 coltelli a serramanco di genere vietato e un accendino. 

Sant'Angelo Muxaro, arrestato piromane in flagranza di reato

Con i rinforzi inviati dalla centrale operativa della compagnia di Canicattì, che è coordinata dal capitano Luigi Pacifico, i militari nel frattempo hanno estinto l'incendio che ha rischiato d'arrivare al terreno retrostante dell'ente Foreste della Regione Sicilia. E' scattata dunque la perquisizione nell'abitazione del fermato dove, nell'armadio della camera da letto, è stato ritrovato un fucile da caccia, calibro 16, illegalmente detenuto. L'indagato ha sostenuto d'aver trovato casualmente quel fucile in campagna. In via precauzionale, i carabinieri hanno ritirato all'uomo, in via precauzionale, anche i 4 fucili da caccia che era autorizzato a detenere. 

Il maresciallo Merlino: "Arrestato bloccato solo dopo un lungo inseguimento"

Il trentaduenne, un pastore di Santa Elisabetta, è stato arrestato per l'incendio doloso e per detenzione illegale di armi. Su disposizione del sostituto procuratore di turno di Agrigento è stato posto ai domiciliari, in attesa dell'udienza di convalida. Le indagini vanno avanti per provare a comprendere per quale motivo - quale sia dunque il movente - il piromane sabettese abbia dato fuoco al vasto appezzamento di terreno di contrada Giardinello. 

"Il comportamento sembrerebbe essere quello tipico dei pastori che, nelle aree rurali, accendono il fuoco magari per procurarsi un pascolo per loro stessi o per qualcuno? Stiamo verificando - ha spiegato, durante la conferenza stampa, il capitano Luigi Pacifico - . Questo soggetto aveva pensato bene di raggiungere un'area lontana ed isolata, farlo di domenica mattina, probabilmente nessuno se ne sarebbe accorto e l'incendio sarebbe stato molto importante. L'intervento dei carabinieri non è stato casuale, rientra in una strategia di controllo del territorio - ha sottolineato il comandante della compagnia di Canicatti - molto accurata sulle aree distanti dai centri urbani". 

"Pensare che un pastore ieri mattina si aggirava con una pistola 7,65 con matricola abrasa e ben 2 caricatori - ha evidenziato il capitano Luigi Pacifico -, è inquietante. Ci riserviamo di approfondire questa particolare situazione".    

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